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Morte di George Floyd, la rabbia delle star da Spike Lee a Stefano Accorsi: “Meritavi dignità”

Arriva anche al mondo del cinema l’eco della morte di Floyd: il video che ritrae il cittadino afroamericano, deceduto per soffocamento dopo essere stato malmenato da un poliziotto a Minneapolis, ha scatenato un’ondata di rabbia a Hollywood e non solo. La settima arte si mobilita per chiedere che venga fatta giustizia.
A cura di Valeria Morini
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La morte di George Floyd è uno choc per l'America, che torna a interrogarsi sui troppi casi di violenze ai cittadini di colore da parte della polizia. Lo fa anche Hollywood: sono tanti gli attori e i registi che nelle ultime ore hanno espresso la loro rabbia sui social di fronte all'atto brutale immortalato da un telefonino e divenuto un video virale che ha fatto il giro del mondo. Fermato dai poliziotti a Minneapolis, Floyd è stato malmenato da un agente che lo ha bloccato a terra schiacciandogli il collo con un ginocchio, ignorando i suoi lamenti: "Non riesco a respirare". L'uomo è morto poco dopo: un fatto che ha scatenato numerose proteste nella città del Minnesota.

Morte di George Floyd, le reazioni delle star

Sul web si scatenano gli hashtag #GeorgeFloyd, #GeorgeFloydWasMurdered, #Blacklivesmatter, #icantbreathe, #EndPoliceViolence. E sono tante le celebrità del cinema intervenute, come il regista Spike Lee, sempre in prima fila per i diritti dei neri, che ha condiviso un disegno di Floyd dell'artista Presh Laundry: "Non riusciva a respirare". "È straziante", commenta John Boyega, il Finn di Star Wars: "Sembra un ciclo senza fine. Gli assassini devono essere accusati severamente. Anche di fronte alla morte, quest'uomo non ha avuto empatia". Forest Whitaker ha citato una frase di Thurgood Marshall che invita a ribellarsi alle disuguaglianze: "Non possiamo tacere. Queste ingiustizie devono finire". Ha fatto il giro del web il tweet della regista afroamericana Ava Du Vernay, che si rivolge direttamente a Floyd: "Meritavi di respirare, la tua dignità, la tua vita. Non di morire in strada, assassinato con il ginocchio di un poliziotto bianco sul collo. Ti meriti le nostre lacrime, le nostre preghiere, la nostra rabbia, la nostra azione. Dobbiamo agire, per te e per tutti quelli che non sono stati filmati dalle telecamere. Dobbiamo". Jamie Foxx, premio Oscar per "Ray", fa riferimento al Massacro di Charleston (compiuto dal suprematista bianco Dylann Roof, che assassinò 9 fedeli afroamericani nel 2015), per sottolineare la disparità di trattamento da parte della polizia con bianchi e neri:

Fino alla sua morte… il volto degli agenti di polizia dice tutto… il disprezzo della vita umana … la vita umana nera … Perché quando la polizia si presenta per omicidio di uomini neri può essere facilmente inserito nell'equazione … D'altra parte quando un giovane adolescente bianco entra in una chiesa, si siede e qualche minuto dopo estrae un'arma potente e uccide neri innocenti mentre adoravano Dio … Gli sbirri si presentarono per arrestarlo e portalo a prendere qualcosa da mangiare ed è illeso … I nostri cuori si spezzano ogni singolo giorno … Non possiamo rimanere in silenzio!

L'eco della morte di Floyd si spande in tutto il mondo e arriva anche in Italia, dove uno dei nostri attori più celebri come Stefano Accorsi ha pubblicato un tweet in proposito: "Solo dolore. Necessità di giustizia. Ma più di tutto che mai più possa succedere". L'elenco dei commenti (nella gallery sopra) è lungo e ha compreso anche molti nomi dell'Nba e star della musica come Madonna, che ha rivolto un duro attacco alla polizia.

Le indagini sulla morte di George Floyd

Al momento, l'FBI sta investigando sull'operato del poliziotto responsabile della morte di Floyd, Derek Chauvin, e degli agenti presenti sul posto che non hanno avuto alcuna reazione. Tutti, nel frattempo sono stati sospesi. Floyd era stato fermato per un semplice controllo, sospettato di aver assunto sostanze stupefacenti. Ennesimo caso analogo che vede al centro del dibattito il comportamento della polizia, ha scatenato un'ondata di proteste arrivata sino a Los Angeles.

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