Morto George Clayton Johnson, scrisse “Star Trek” e il film “Colpo grosso”
Grande e piccolo schermo piangono la scomparsa di George Clayton Johnson, un nome che forse ai più dirà poco, ma che è stato un personaggio importante nella storia della fiction americana, romanziere e soggettista dietro ad alcune delle più importanti serie televisive di sempre e a un paio di piccoli grandi cult della settima arte. Malato da tempo di cancro, si è spento a 86 anni lo scorso 22 dicembre, anche se la notizia è stata confermata solo ieri sera dal figlio Paul B. Johnson. Lascia la moglie Lola e un'altra figlia, Judy. Vegetariano e sostenitore della legalizzazione delle droghe leggere, ha contribuito alla creazione della celebre manifestazione del Comic Con di San Diego.
Johnson e gli Undici di Ocean
Nato a Cheyenne, nel Wyoming, il 10 luglio 1929, Johnson inaugurò la sua carriera scrivendo nel 1959 la sceneggiatura di un episodio di "Alfred Hitchcock presenta", la nota serie televisiva creata dal Maestro del brivido. Poi, nel 1960, firmò il soggetto di "Colpo grosso", la celeberrima pellicola di Lewis Milestone con Frank Sinatra, Dean Martin, Angie Dickinson e Sammy Davis jr. Nel 2001, ne è stato realizzato un ancor più noto remake con George Clooney e Brad Pitt, "Ocean's Eleven" (che ha generato due seguiti, "Ocean's Twelve" e "Ocean's Thirteen").
Star Trek: firmò la prima puntata
Nella prima metà degli anni 60 scrisse quindi diversi episodi del telefilm di culto "Ai confini della realtà", vero e proprio caposaldo della fantascienza televisiva. Nel 1966, il clou della sua carriera: la sceneggiatura di "The Man Trap"/"Trappola umana", l'episodio che apre la serie tv "Star Trek" e le indimenticabili avventure dell'Enterprise del capitano Kirk e del vulcaniano Spock (interpretato da Leonard Nimoy, anche lui morto da poco).
Il romanzo "La fuga di Logan"
Johnson recitò anche come attore in piccoli ruoli (tra cui "L'odio esplode a Dallas" di Roger Corman) e firmò le sceneggiature di altre serie tv. Il suo ultimo lavoro è datato 2015 ed è lo script di un cortometraggio con Elliott Gould intitolato "The Jungle of Jules Levine".
La sua fama è però legata anche a un romanzo, "La fuga di Logan", scritto con William F. Nolan: un piccolo classico della fantascienza pubblicato nel 1967, da cui è stato tratto l'omonimo film del 1976 con Michael York e una serie tv l'anno dopo.