Morto l’attore indiano Saeed Jaffrey, recitò in “Gandhi” e “Passaggio in India”
Lutto nel cinema di Bollywood (e non solo): è morto a 86 anni, per un'emorragia cerebrale, l'attore Saeed Jaffrey, volto celebre della cinematografia indiana ma anche noto in Occidente per diverse apparizioni in pellicole britanniche. Recitò in quasi duecento produzioni, spesso con grandi registi del calibro di John Huston, David Lean, Richard Attenborough, James Ivory e Stephen Frears.
Dal teatro al grande cinema inglese
Nato a Maler Kotla, nel Punjab, nel 1929, Jaffrey iniziò a recitare fondando una compagnia teatrale inglese a Nuova Delhi, dove recitò in produzioni di Shakespeare, Wilde, Priestley, Fry, Dylan Thomas e Tennessee Williams. Partì quindi per gli Stati Uniti, dove ottenne una laurea in drammaturgia e lavorò a Broadway. Ironia della sorte, apparve nella versione teatrale del celebre romanzo di Forster "Passaggio in India": anni dopo, nel 1984, avrebbe partecipato all'adattamento cinematografico dello stesso libro, l'ultimo film diretto dal grande regista britannico David Lean.
Recitò molto a teatro anche nel Regno Unito, dove già dagli anni sessanta apparve in diversi film e serie televisive, fino a raggiungere una certa visibilità nel 1975 grazie a "L'uomo che volle farsi re", in uno dei ruoli principali accanto a Sean Connery e Michael Caine. Apparve in pellicole come "Il seme dell'odio" di Ralph Nelson, "Il filo del rasoio" con Bill Murray, il già citato "Passaggio in India" e soprattutto in "Gandhi" di Richard Attenborough (dove interpretò politico Sardar Patel) e nel cult "My Beautiful Laundrette" di Stephen Frears.
La carriera a Bollywood
Jaffrey interpretò oltre 100 film a Bollywood (l'industria cinematografica indiana, nota per essere la più prolifica al mondo), tra cui "I giocatori di scacchi" del regista indiano forse più grande di sempre, Satyajit Ray.
Da non dimenticare, infine, la fitta presenza sul piccolo schermo britannico anche in anni recenti: apparve nella celebre soap opera "Coronation Street". Il primo ministro indiano Narendra Modi è stato tra i primi a porgere le sue condoglianze, lodando Jaffrey per "il suo stile e la sua versatilità".