Morto Philippe Nahon per coronavirus, l’attore francese lavorò con Steven Spielberg e in L’odio
La pandemia da coronavirus causa un'altra morte illustre: è morto il francese Philippe Nahon, attore e caratterista noto per aver recitato in thriller e horror, oltre che per il sodalizio con il regista di culto Gaspar Noé. Tra i suoi film, anche "War Horse" di Steven Spielberg e "L'odio" di Matthiew Kassovitz. Lutto in patria, dove Nahon lottava da anni con una malattia, aggravata dal Covid-19. Si è spento il 19 aprile all'età di 81 anni, come hanno fatto sapere la Cinématèque de France e lo sceneggiatore e attore francese Alexandre Astier, autore della serie tv "Kaamelott" in cui Nahon interpreta Goustan de Carmélide.
La carriera di Philippe Nahon
Nato il 24 dicembre 1938, a Parigi, aveva esordito sul grande schermo nel 1962 con il Maestro del noi per eccellenza, Jean-Pierre Melville (in "Lo spione"). Tra i suoi titoli, "Un héros très discret" di Jacques Audiard, "I visitatori 2 – Ritorno al passato", "Il patto dei lupi", "Alta tensione" di Alexandre Aja, "Adèle e l'enigma del faraone" di Luc Besson.
Il sodalizio con Gaspar Noé e Kassovitz
Prolifica la collaborazione con Gaspar Noé, per cui Nahon aveva recitato nel mediometraggio "Carne", nel corto "Sodomites" e nei lungometraggi "Seul contre tous" e "Irréversible" con Monica Bellucci e Vincent Cassel. Aveva recitato anche in due film di Matthieu Kassovitz: era un poliziotto in "L'odio", fondamentale cult sulle banlieue parigine sempre con Cassel, e aveva un piccolo ruolo nel thriller "I fiumi di porpora" con Jean Reno.
Carriera in tv e vita privata
Nohan era apparso anche in diverse serie tv dagli anni '70: "Les enquêtes du commissaire Maigret", "Julien Fontanes, magistrato", "Il comandante Florent", "Il commissario Cordier", tra le altre, oltre alla già citata "Kaamelott". Era sposato con l'attrice Elisabeth Weissman.