Nancy Motes non morì per overdose, si trattò di un suicidio
A pochi mesi dal tragico evento, giungono alcune certezze nel merito di una morte che, aldilà del clamore che suscitò in relazione al coinvolgimento di una star del cinema internazionale, non era stata ancora resa limpida da una precisa dinamica. La sorella di Julia Roberts Nancy Motes, scomparsa a febbraio, è morta suicida e non, come si era inizialmente pensato, per un'overdose. A confermarlo sono i dati di un'autopsia tossicologica che dimostra come la donna assunse diverse droghe che non erano ancora state pubblicamente identificate. E' la sostanza di quanto comunicato dal pubblico ufficiale Craig Harvey, che ha seguito il caso, il quale ha anche precisato che un report più dettagliato e completo dell'autopsia arriverà non più tardi della prossima settimana. Ed Harvey ha anche annunciato come la Notes lasciò a febbraio una lettera in cui parlava di suicidio, che sarà restituita alla famiglia.
Il tutto accade a pochi giorni di distanza dalla cerimonia che la famiglia avevano celebrato, in onore di Nancy, cerimonia alla quale Julia Roberts aveva preferito non prendere parte e alla quale il compagno di Nancy non era stato invitato. In quell'occasione a far riflettere furono le indiscrezioni emerse in merito ad alcune affermazione dell'attrice riportate dal National Enquirer, secondo le quali Julia ammirava il gesto della sorella, capace di mettere fine ai propri dolori con decisione, dopo aver capito che non avesse null'altro da fare. Concludendo con un'affermazione criptica ma allo stesso tempo da brividi, come conferma una fonte del giornale: "Julia ha detto che, così come sua sorrella, voleva semplicemente torcersi il collo perché lei non aveva atteso di vedere la gioia che arriva con il mattino". Che insomma non aveva avuto la forza di attendere tempi migliori. La famiglia Roberts, a dispetto delle voci di scontri e dualismo tra Julia e sua sorella, starà pagando il prezzo di un dolore molto forte.