Napoli 24, registi partenopei raccontano storie e tradizioni della città
Sarà un week-end all’insegna dei documentari. Già, perché l’11 maggio, oltre a “Disoccupato in affitto”, arriva nei cinema l’atteso docu-film collettivo, “Napoli 24”. A rendere il progetto assolutamente curioso e interessante è stata la collaborazione di 24 registi, nomi più o meno noti del panorama cinematografico partenopeo, che hanno avuto a disposizione tre minuti a testa per raccontare Napoli, i suoi drammi, le sue gioie, bellezze, tradizioni, passioni, senza pregiudizi e senza facili luoghi comuni. A capeggiare la squadra registica c’è il grande Paolo Sorrentino (“Il Divo”, “This Must Be The Place”), che firma gli ultimi tre minuti del progetto dedicati alla storia della principessa di Napoli. A fargli compagnia ci sono altri 23 artisti altrettanto bravi e promettenti come Andrej Longo, Giovanni Cioni, Bruno Oliviero, Gianluca Jodice, Diego Liguori, Roberta Serretiello, Luca Martusciello, Nicolangelo Gelormini, Guido Lombardi, Mariano Lamberti, Stefano e Mario F. Martone, Fabio Mollo, Mario Spada, Andrea Canova, Lorenzo Cioffi, Corrado Costetti, Massimiliano Pacifico, Marcello Sannino, Federico Mazzi, Vincenzo Cavallo, Gianluca Loffredo, Daria D’Antonio e Ugo Capolupo.
Ogni regista ha dato il proprio contributo creativo, una sorta di “quadro” personale, ricorrendo al proprio stile. C’è il racconto dei miracoli del sangue di San Gennaro e della Santa Maria Francesca, venerata dalle donne che hanno difficoltà ad avere figli, passando poi per la storica trattoria “Nennella”, situata nei vicoli dei famosi Quartieri Spagnoli, dove ogni settimana centinaia di napoletani e turisti fanno la fila per assaggiare i piatti tipici napoletani. Non è tutto oro quel che luccica e, giustamente, c’è anche lo sguardo sull’immondizia, piaga ad intermittenza che sembra non voler mai abbandonare definitivamente questa meravigliosa perla del sud, e alla criminalità che miete vittime, anche in pieno centro. Momenti poetici sono intervallati da altri più realistici e concreti, in un crescendo di emozioni che colpisce dritto al cuore. Il montaggio è stato affidato a Giogiò Franchini, mentre la distribuzione è a cura di Cinecittà Luce. La produzione di questo piccolo gioiello ha visto collaborare Ananas, Indigo Film, Skydancers, Teatri Uniti e Rai Cinema. Noi speriamo che il pubblico sappia apprezzare questo esperimento e che il cinema italiano ce ne regali tantissimo altri.