Patricia Gucci si scaglia contro il film di Ridley Scott: “La memoria di mio padre calunniata”
Il film di Ridley Scott, "House of Gucci", che arriverà nelle sale a novembre già porta con sé le prime critiche sebbene per ora si siano viste solo le immagini trafugate dal set che immortalano i protagonisti di quello che promette di essere uno dei prossimi cult da non perdere per nessuna ragione al mondo. Eppure, Patricia Gucci, figlia di Aldo Gucci, colui che ha fondato la maison, non sembra essere affatto contenta di quello che per ora si riesce a percepire del film, sottolineando come la memoria del padre sia stata danneggiata e, per questa ragione, ha voluto dire la sua a riguardo: "La memoria di mio padre è troppo preziosa non può essere calunniata, ho pubblicato il mio libro di memorie nel 2016 e ho rifiutato molte offerte per realizzare un adattamento cinematografico".
Lo sfogo di Patricia Gucci
Con un lungo post pubblicato sui suoi profili social, Patricia Gucci ha espresso tutto il suo malcontento in merito al film che dovrebbe raccontare la storia della sua famiglia, che ha dato vita ad uno dei marchi di moda più importanti e conosciuti al mondo. Ma, a quanto pare, ciò che viene raccontato in questa operazione cinematografica ha poco a che vedere con la storia della maison. Figura che ne esce stravolta è quella di Aldo Gucci, padre di Patricia che dichiara in tono sprezzante:
Dopo aver visto le immagini in anteprima di ‘House of Gucci’, che uscirà a novembre, non posso stare a guardare. Mio padre – Aldo Gucci, che ha trasformato Gucci da un unico negozio a Firenze a un fenomeno globale durante i suoi 30 anni come Presidente – è ritratto come un minuscolo delinquente sovrappeso, quando in realtà era alto, magro e con gli occhi azzurri. Era la personificazione dell’eleganza, applaudito da reali, capi di stato e leggendarie star di Hollywood.
Patricia Gucci contraria alla scelta di Al Pacino
La Gucci, però, continua nella sua arringa in difesa del padre, contestando anche la scelta dell'attore che dovrà dargli il volto e scagliandosi anche contro il regista, Ridley Scott per scelto di focalizzare la sua attenzione sull'omicidio di Maurizio Gucci: "Nel film è interpretato da Al Pacino, l’attore noto per il suo ruolo in Il Padrino come gangster e Scarface come spacciatore, in cui stigmatizza generazioni di italiani e latini. La sceneggiatura è basata su un libro di un autore che non ha mai incontrato mio padre ed è incentrato su Patrizia Reggiani un’assassina condannata – e mio cugino Maurizio Gucci, che ha spietatamente messo da parte suo zio in una scalata ostile prima di mandare all’aria l’attività. Vederli glorificati dall’Olimpo di Hollywood e dall’acclamato regista Ridley Scott è incomprensibile".
Le parole su suo cugino Maurizio Gucci
La figlia del patron dell'azienda continua sottolineando quanto sia marginale il ruolo del padre, e come il personaggio di Maurizio Gucci sia invece magnificato, nonostante il suo successo sia dovuto in effetti alla possibilità che gli ha offerto suo zio Aldo, come racconta Patricia:
Mio cugino doveva tutto a mio padre, che da giovane lo prese sotto la sua ala protettrice e lo trattò come un figlio. Aldo Gucci non è stato impeccabile. Aveva un carattere leggendario e governava con il pugno di ferro. La sua tenacia era pari a una lealtà eterna alla sua famiglia, e si è guadagnato il rispetto di tutti coloro che hanno lavorato con lui, me compresa. Molte persone devono la loro carriera a lui. Il successo di Gucci, e del franchise Made in Italy che ha contribuito a lanciare innumerevoli marchi nel corso degli anni, è in gran parte dovuto a lui. Niente di tutto questo sarebbe possibile.