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Pellicola in pensione, dal 2013 il cinema sarà tutto in digitale

A partire dalla prossima primavera, la cosiddetta “pizza” sparirà dai circuiti cinematografici a causa del crollo della domanda e dell’aumento dei costi delle materie prime.
A cura di Ciro Brandi
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Pellicola

Il cinema si vuole adattare interamente all’era tecnologica e ha deciso di mandare in soffitta  la pellicola, o “pizza”, simbolo per antonomasia del mondo dorato della celluloide, per affidarsi defintivimante al digitale. Ad annunciarlo è stato il colosso giapponese Fujifilm, aggiungendo che la produzione della pellicola sarà stoppata a partire dalla prossima primavera, dopo 80 anni, a causa del crollo della domanda, dell’incredibile impennata dei costi delle materie prime e dell’inevitabile concorrenza del digitale che avanza sempre di più.

La notizia è stata accolta con un pò di nostalgia dagli addetti ai lavori e, ovviamente, il ricordo va al passato, al cinema degli albori del ‘900. La pellicola fu inventata da George Eastman nel 1885, usando il nitrato d’argento, notoriamente un materiale fotosensibile, poi con il XX secolo, le macchine dei fratelli Lumière e l’esplosione del cinema commerciale, nacque il colore. Successivamente, per mettere ordine in un mercato dove circolavano film pirata e macchine contraffatte, fu deciso di passare alla pellicola 35 mm, la più usata, seguendo un progetto di Thomas Edison, che l’aveva usata per primo. Negli anni ’30 arriva il colore e il trionfo della Eastmancolor con il film “Via col vento”, mentre con Technicolor cominciarono a svilupparsi i grandi formati come il cinemascope. La rivoluzione, quindi, sta per arrivare e tutte le sale dovranno adattarsi, o pagarsi la pellicola ad un esorbitante prezzo di costo.

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