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Pierfrancesco Favino: “Il cinema riparta da sale nuove, gli spazi per sentire bene sono pochi”

Intervistato durante una diretta Facebook di Rai Radio2, Pierfrancesco Favino parla della situazione che oggi sta attraversando il mondo dello spettacolo, tra i settori più colpiti dal lockdown previsto per contrastare il coronavirus. L’attore individua alcune questioni critiche che andrebbero affrontate in questo periodo di stallo, come ad esempio pensare ad una nuova struttura delle sale cinematografiche in modo da poterne usufruire liberamente, quando si tornerà gradualmente alla normalità.
A cura di Ilaria Costabile
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Il settore dell'industria cinematografica è sicuramente da includere tra quelli che risentono in particolar modo della crisi economica dovuta al coronavirus. Cinema e teatri, intesi come luoghi di assembramento sono stati chiusi nell'immediato e, con molta probabilità, la riapertura di queste strutture sarà confinata a data da destinarsi. A parlare delle condizioni in cui attualmente giace il sistema cinematografico è uno dei grandi attori del nostro cinema, Pierfrancesco Favino, durante la diretta Facebook della trasmissione radiofonica di Rai RadioDue con Pier Ferrantini e Carolina Di Domenico.

Ripensare la struttura delle sale

Un punto toccato dall'attore è quello che riguarda la struttura delle sale cinematografiche, già da tempo ritenute vetuste in un settore che è in continua evoluzione. La necessità di restare a casa potrebbe impigrire i cittadini e nel momento in cui si potrà ricominciare a fruire del cinema in maniera normale, l'abitudine di recarsi in un luogo apposito per godere della visione di un film potrebbe sembrare superfluo. È di fronte a questo scenario, preoccupante, che Favino propone un ripensamento delle sale nella loro architettura, in modo che in futuro possano accogliere diversamente gli spettatori, pronti ad immergersi in una nuovo esperienza culturale:

Non vorrei che da questa situazione scaturisse un dimenticarsi dell'importanza della sala, di fare il gesto di uscire per la fruizione. Le sale in questo momento avrebbero l'opportunità di potersi rinnovare: trovare delle sale adeguate che ci facciano capire quanto sia importante creare l'evento o il rito di andare a teatro o al cinema. Cosa cambierà? Credo che una delle risposte sarà l'architettura. Già da tempo sapevamo che l'architettura dei luoghi di condivisione era un pò antica, da rinnovare. Questa pausa forzata potrebbe essere uno stimolo a ripensare gli spazi per quello che può essere la fruizione di oggi del cinema, del teatro, della musica. Gli spazi per "sentire" bene sono pochi. Forse in questo momento si potrebbe fare uno sforzo in più anche in quel campo e cercare di rinnovare quegli spazi in modo tale che quando finalmente potremmo tornare a popolarli quella esperienza sarà diversa.

L'importanza della cultura attraverso lo spettacolo

Il lockdown ha imposto la chiusura di luoghi sacri per la cultura, sebbene cinema e teatro rientrino anche nell'ambito dell'intrattenimento, eppure non è da sottovalutare l'indotto economico che questi settori portano al nostro Paese. Preme su questo tasto Pierfrancesco Favino, quando si trova a parlare della necessità di ripensare al modo di creare cultura attraverso lo spettacolo, immaginando delle nuove prospettive:

In Italia ci sono 1280 teatri e circa 300 mila persone che ci lavorano, non solo attori e registi, ma anche tutte le maestranze e i lavoratori delle strutture. Il lockdown incide molto in questo ambiente che oltre a bellezza e cultura genera anche economia. Ci piacerebbe se ne parlasse un pò di più. Lo dico io che lavoro molto, ma mi rendo conto che ci sono anche tantissimi giovani che si stanno affacciando da poco a questo lavoro, ho una scuola a Firenze bloccata, bisogna trovare il mondo di agire su questo ambiente. In queste settimane più che mai ci stiamo rendendo conto di quanto non sia un ambiente inutile: vediamo film, ascoltiamo musica, leggiamo libri. Questa è alla fine la cultura: quella libertà che ci da di poterci godere 2 ore per noi stessi, che hanno a che fare con la crescita del nostro spirito, che sono una coccola per la nostra anima.

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