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Il Coronavirus sta uccidendo il cinema: ritorneremo mai in sala come prima dell’epidemia?

In Cina, i cinema hanno riaperto brevemente a marzo quando sembrava che ormai l’emergenza fosse finita. Dopo pochi giorni, tutto è stato chiuso nuovamente, senza alcuna apparente spiegazione e, nonostante le aperture, i cinesi si guardavano bene dall’andare in sala. Perché è cambiata la percezione di un evento aperto al pubblico con una pandemia globale in corso. Questa è la principale questione che bisogna porsi sul piano etico e organizzativo. Negli Usa come in Italia e nel mondo.
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Triste a dirsi, eppure è così. Il Coronavirus ha spazzato via tutte le analisi e le buone prospettive che Hollywood aveva sulla stagione estiva, solitamente quella dei grandi incassi e dei grandi blockbuster. Su "Variety" la riflessione è avvilente: "Dite addio a una stagione di grandi successi, almeno per quest'anno". Già, perché con tutti i grandi titoli sono stati rinviati a data da destinarsi o a un più ottimistico 2021, negli Stati Uniti si chiedono che senso ha provare a pianificare nell'incertezza di tempi e modalità. E quando tutto sarà finito? Si ritornerà tutti liberamente assembrati nelle sale, come ai vecchi tempi?

La pandemia di Coronavirus ha spazzato via il buonumore tra i produttori. Solo di ieri è la notizia della Sony di staccare la spina i progetti di quest'anno: "Morbius", il sequel di Ghostbuster, sono tra le uscite rimandate al 2021.  Storicamente, la stagione dei film estivi è sempre stata quella più redditizia per l'industria cinematografica americana. Il 40% delle sue entrate, secondo Comscore, arriva tra maggio e agosto. Quest'estate, per fare il punto, dovevano arrivare il film sulla Vedova Nera con Scarlett Johansson, "Fast and Furious 9" e "Wonder Woman 1984". E ancora "Tenet" di Cristopher Nolan e "Top Gun: Maverick", non ancora ufficialmente rinviati. Ma è praticamente segnato il loro destino.

Cosa è successo in Cina

In Cina, i cinema hanno riaperto brevemente a marzo quando sembrava che ormai l'emergenza fosse finita. Dopo pochi giorni, tutto è stato chiuso nuovamente, senza alcuna apparente spiegazione e, nonostante le aperture, i cinesi si guardavano bene dall'andare in sala. Perché è cambiata la percezione di un evento aperto al pubblico con una pandemia globale in corso. Questo è il principale problema, la principale questione che bisogna porsi sul piano etico e organizzativo. Negli Usa come in Italia e nel mondo.

La soluzione digitale

Si potrebbe riaprire in numero limitato, nelle aree meno colpite. Sul piano economico, resterà problematico tenere in piedi il carrozzone. Anche la soluzione di uscire esclusivamente in digitale, per il momento, non assicura la copertura dei costi, ma rappresenta comunque un'alternativa. In Italia, per esempio, dal 23 aprile arriverà "Tornare a vincere", l'ultimo film di Ben Affleck che negli Stati Uniti è già uscito un paio di mesi fa. Negli States, sono già disponibili in digitale i film che al momento della chiusura erano nelle sale. Nuove strade da percorrere all'orizzonte per il cinema mondiale. Tra tanta incertezza e tanto dolore.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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