2.034 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Poltergeist” sotto accusa, il pagliaccio fa male a chi ha paura dei colori

Il pagliaccio protagonista del manifesto del film sarebbe la causa di numerosi attacchi d’ansia di chi soffre di cromatofobia, una patologia nervosa legata alla paura dei colori accesi. La 20th Century Fox ha riconosciuto il problema ma ha assicurato che gli annunci pubblicitari sono in regola per l’esposizione esterna.
2.034 CONDIVISIONI
Immagine

"Poltergeist", il film remake dell'horror di Tobe Hopper, starebbe causando numerosi problemi ai "cromatofobici", le persone che hanno paura dei colori. In particolare, è il manifesto con il pagliaccio protagonista assoluto a causare problemi. Un centinaio di persone, tutte sofferenti di questo disturbo poco comune, si è lamentato chiedendo all'Advertising Standards Authority di verificare se gli annunci pubblicitari del film fossero adatte per l'esposizione esterna. La massiva campagna pubblicitaria ha infatti fatto in modo che il manifesto sia praticamente ovunque, al cinema, in strada e sugli autobus.

La 20th Century Fox ha riconosciuto il problema, confermando numerose segnalazioni e lamentele, ma ha fatto sapere di aver consultato l'agenzia di comunicazione che si è occupata della campagna, la quale ha accertato che ci sono probabilità nulle di poter causare lesioni o danni a quanti soffrono di cromatofobia. La stessa Authority ha verificato gli annunci pubblicitari, ma non ha trovato nessuna irregolarità, pur riconoscendo che alcune persone, adulte e bambini, hanno sofferto di angoscia ed ansia nel ritrovarsi davanti il colorato pagliaccio.

Dopo questo caso qualcuno cavalca nuovamente il filone ormai noto della "maledizione di Poltergeist", quella che vuole che chiunque abbia partecipato alla produzione del film, muoia di morte prematura. Dominique Dunne, strangolata a soli 22 anni, Will Sampson, morto a seguito di un'operazione finita male, Julian Back, tumore allo stomaco, e poi c'è lei, la piccola protagonista del film, Heather O'Rourke, colpita dalla malattia di Chrohn durante le riprese del terzo sequel. La piccola aveva soltanto 12 anni quando morì. Dicerie, curiosità e superstizioni che contribuiscono a dare al film un tono quasi leggendario.

2.034 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views