Rabbit Hole: la recensione del film con Nicole Kidman
Becca e Howie sono una coppia di sposi che vivono un'esistenza felice, la loro vita perfetta cambierà nel momento in cui il figlio, Danny, rimarrà vittima di un incidente. Lei, da donna in carriera si trasformerà in casalinnga, tentando nell'impresa di ridefinire se stessa e la propria vita. Amici e familiari, carichi di buone intenzioni, sfileranno attorno a lei per tentare di darle quel conforto che però la donna riuscirà a trovare solo tra le braccia di un altro uomo, un giovane e tormentato artista dei fumetti. Becca riuscirà così a distrarre la sua mente dal doloroso ricordo del figlio, mentre Howie si lascerà annegare nei ricordi, trovando conforto in estranei capaci di dargli quello che la moglie non può più offrirgli. La coppia, sempre più persa finirà per trovare solo decisioni pericolose per tentare di rimettere in moto la loro vita spezzatasi con la morte del figlio. E' questa al trama de Rabbit Hole, prodotto ed interpretato da Nicole Kidman con Aaron Eckhart per la regia di John Cameron Mitchell.
Rabbit Hole, è un riadattamento della piéce teatrale di David Lindsay-Abaire, da cui la pellicola trae anche il nome. Uno dei punti nevralgici dell'intero film sono i dialoghi, che lo stesso Lindsay-Abaire ha riadattato in modo da poter essere efficacemente adattai al dramma che John Cameron Mitchell mette in scena; è negli scambi tra gli attori che viene alla luce, più che nell'azione vera e propria, l'elaborazione di quel lutto fulcro del dramma che vivono i protagonisti. A poco a poco durante lo scorrere della pellicola verranno alla luce pezzi e spezzoni di quello che è accaduto prima del tragico epilogo di Danny, stilettare a cuore dei Corbett. L'occhio invadente della camera riesce a cogliere, con un taglio inedito e coraggioso, quelle nevrosi e quei momenti in cui la crisi in cui Becca ed Howie raggiungono l'apice del dramma.
Sebbene Rabbit hole si perda nel indugiare troppo nello smarrimento di questa coppia perfetta, il sopracitato lavoro di Lindsay-Abaire riesce a non far tracimare mai la pellicola, ponendo l'attenzione su queli apparentemente inutili momenti e gesti che però rappresentano la cifra delle sofferenze patite della coppia. Nicole Kidman ha puntato tutto su questo ruolo per affermare definitivamente il suo talento, risucendo a conquistare la candidatura all' Oscar 2011, pur non riuscendo a convincere appieno lo spettatore. Aaron Eckhart, risulta invece perfetto in una interpretazione davvero distante da quelle in cui siamo stati abituati ad ammirarlo. Non mi resta che invitarvi a gustarvi il trailer di Rabbit hole, per farvi un'idea del film che vi apprestate a guardare.