Razzie Awards 2021, tutti i premi per il peggior cinema dell’anno
Dopo gli Oscar, la cui cerimonia si è svolta nella notte del 25 aprile 2021, in cui sono stati premiati i film che hanno reso onore alla settima arte e che, quindi, portano in alto la bandiera del cinema, non potevano mancare quelli che, invece, rappresentano l'esatto opposto. Anche quest'anno, quindi, è stata stilata la classifica dei Razzie Awards, ovvero i premi per varie categorie dal film alla sceneggiatura, dagli attori alla musica, assegnati ai peggiori rappresentanti del cinema in quest'anno. Il film ad aggiudicarsi più statuette è stato Music, di cui la cantante Sia è stata la regista, giudicata per l'appunto la peggiore dell'anno, ed è proprio qui che troviamo la peggior interprete con Kate Hudson.
Tutti i vincitori dei Razzie Awards
Una classifica stilata secondo tutti i crismi e che, quindi, non senza un po' di ironia rappresenta le peggiori uscite di quest'anno, nonostante non siano avvenute in sala. Il peggior film, forse il premio più temuto, se l'è aggiudicato "Absolute Proof", pellicola indipendente di Mike Lindell e Brannon Howse in cui si raccontano le frodi elettorali negli Stati Uniti e sin da subito è stata accolta con svariate polemiche. Tra i premiati figura anche "365 giorni" film che su Netflix ha avuto un certo successo, con protagonista Michele Morrone, ma in cui ci sono parecchie falle a livello narrativo. Ecco la lista di tutti film premiati:
- Peggior film: Absolute Proof
- Peggior attore: Mike Lindell nei panni di se stesso (Absolute Proof)
- Peggior attrice: Kate Hudson (Music)
- Peggior attrice non protagonista: Maddie Ziegler (Music)
- Peggior attore non protagonista: Rudy Giuliani nei panni di se stesso in Borat – Seguito di film di cinema
- Peggior coppia: Rudy Giuliani e la chiusura lampo dei suoi pantaloni (Borat – Seguito di film di cinema)
- Peggior regista: Sia (Music)
- Peggior remake, rip-off o sequel: Dolittle
- Peggior sceneggiatura: 365 giorni (sceneggiatura di Tomasz Klimala, Barbara Białowąs e Tomasz Mandes, a partire dal romanzo "The 65 Dri" di Blanka Lipińska)