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Ricordare Gene Wilder, si può fare così

Il grande e imparagonabile attore e regista si è spento all’età di 83 anni ma il suo nome è già scritto tra i più artisti che il cinema mondiale abbia mai avuto. Per ricordarlo come si deve, ecco allora 5 grandissimi capolavori, tra cui spiccano, oltre a “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”, anche “Frankenstein Junior” e “La signora in rosso”.
A cura di Ciro Brandi
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Il geniale attore protagonista di “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” e di altre straordinarie pellicole girate con il suo amico Mel Brooks, si è spento a 83 anni ma il suo ricordo resterà indelebile proprio grazie ai suoi film. In tutto, Wilder ne ha girati una ventina per il grande schermo e circa 10 tra serie e film tv. Tra i più iconici, naturalmente, oltre a "La fabbrica di cioccolato", ci sono quelli girato con l'inseparabile Brooks – “Per favore non toccate le vecchiette”(1968) e “Frankenstein Junior”(1974) – ma anche l'indimenticabile "La signora in rosso", in cui l'attore si riserva il ruolo di regista e protagonista, accanto ad una meravigliosa Kelly LeBrock, il tutto incorniciato dalle note di Stevie Wonder. Non vi resta che fare una scorpacciata di genialità, ironia e satira sopraffina con i seguenti cinque capolavori.

“Per favore non toccate le vecchiette”(1968), di Mel Brooks

Il film d'esordio di Mel Brooks è una vera chicca della commedia mondiale. Gene Wilder interpreta il ruolo di Leon Bloom, un impiegato delle imposte che convince lo sconclusionato impresario teatrale Max (Zero Mostel) a mettere in scena uno spettacolo di sicuro insuccesso, solo per frodare il fisco. La satira sul mondo della spettacolo era servita e Brooks riuscì a portare a casa l'Oscar alla Migliore sceneggiatura originale, mentre il grande Gene Wilder ottenne la nomination come Migliore attore non protagonista. Da recuperare assolutamente.

“Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”(1971), di Mel Stuart

Il film di Mel Stuart uscì 45 anni fa e conquistò il mondo grazie alla straordinaria bravura del protagonista Gene Wilder, nei panni dell’eclettico Willy Wonka, alla colonna sonora nominata agli Oscar e alla bravura del resto del cast, tra cui Peter Ostrum (Charlie Bucket), Jack Albertson (Nonno Joe), Roy Kinnear (Signor Salt) e David Battley (signor Turkentine). La storia è quella di Willy Wonka (Wilder) proprietario di una famosissima fabbrica di dolci, i cui brevetti sono estremamente segreti. Wonka non permette a nessun estraneo di entrare nella fabbrica, ma un giorno, viene annunciato il lancio di un concorso internazionale che permetterà a  cinque persone che troveranno all'interno di una tavoletta di cioccolato un talloncino d'oro, di visitarla e mangiare i suoi prodotti a vita. I cinque fortunati bambini, con le loro famiglie, si recano così nella fabbrica, ma solamente uno di loro, Charlie Bucket, il più povero e onesto, riuscirà a superare le varie prove di Wonka e il premio sarà grandioso. Il regista riesce a mescolare alla perfezione divertimento, avventura e buoni sentimenti, portandoci in un paese dei balocchi che può sembrare – ad una prima e superficiale lettura – un mondo fatto solo di bagordi, invece il messaggio finale è proprio quello di fare capire che l’avidità, l’ingordigia e l’egoismo umano non portano da nessuna parte, rispetto ai valori genuini, semplici e onesti rappresentati da Charlie. Grandioso.

“Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)”(1972), di Woody Allen

L'esilarante e controversa commedia di Woody Allen è composta da 7 episodi e il più riuscito è proprio quello con Gene Wilder, intitolato "Cos'è la sodomia". L'attore è nei panni  del dottor Doug Ross, che, un giorno si ritrova nel suo studio un paziente, un pastore armeno (Titos Vandis) per l'esattezza, innamorato di Daisy, una pecora. L'uomo, però, si è recato dal dottore non per confessargli questa suo "particolare" amore, ma perchè la pecora ha smesso di amarlo e lui non sa più come fare. I risvolti saranno più surreali della storia stessa.

“Frankenstein Junior”(1974), di Mel Brooks

Il film, campione d'incassi di quell'anno, è il quarto alla regia di Mel Brooks e vede Wilder nei panni di Frederick Frankenstein, erede del famoso barone, scienziato di una università americana. L'apertura del testamento di questo sup parente lo costringe a raggiungere la Transilvania per ripetere lo stesso esperimento del barone. Inizialmente, sembra andare tutto alla perfezione, se non fosse che il servo Igor, incaricato di prelevare il cervello di un uomo geniale, preleva quello di un folle. Il film, interamente girato in bianco e nero, con una fotografia e uno stile anni Trenta, è ancora oggi un pilastro assoluto del genere commedia e un punto di riferimento per tantissimi registi. Mel Brooks e Gene Wilder portarono a casa la nomination agli Oscar come Migliore sceneggiatura non originale e, in più, il film ottenne anche quella al Miglior sonoro.

“La signora in rosso”(1984), di Gene Wilder

la prova da regista di Gene Wilder, del 1984, fu premiata dal pubblico e dalla critica, diventando uno di quei film classici da rivedere in continuazione. Remake del film francese "Certi piccolissimi peccati", diretto da Yves Robert del1976, la pellicola racconta la storia di Teddy (Wilder), un impiegato pubblicitario di San Francisco che resta affascinato da una stupenda ragazza vestita di rosso (Kelly LeBrock), che ritroverà nel suo stesso ufficio. Dopo vari equivoci e appuntamenti mancati, i due riescono ad incontrarsi a Los Angeles. La pellicola è passata alla storia anche grazie alla colonna sonora, trainata dal pezzo di Stevie Wonder, "I Just Called To Say I Love You",che portò a casa un Oscar e un Golden Globe.

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