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Ridley Scott svelerà i segreti della Chiesa nel thriller The Vatican

Ridley Scott sarà a Roma per sei settimane. Il regista sta filmando il primo episodio della fiction The Vatican, con la quale indagherà sugli scandali della Chiesa e cercherà di carpire il segreto che l’ha portata a mantenere il potere.
A cura di Daniela Seclì
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Ridley Scott approda a Roma. Un progetto tutto nuovo impegnerà uno dei registi più amati. Questa volta si tratterà di una serie tv il cui titolo svela già tutto: The Vatican. Il regista, infatti, romanzerà gli episodi più incresciosi che hanno interessato la Chiesa negli ultimi anni, dalla vicenda dei “corvi” alle accuse di pedofilia, cercando di rintracciare il segreto che ha permesso a questa Istituzione di conservare comunque il suo immenso potere. La serie utilizzerà, chiaramente, personaggi di fantasia. Il pontefice, ad esempio, si chiamerà Sisto VI e sarà interpretato da Bruno Ganz. Certo, un nome mai esistito nell’elenco dei Papi che si sono succeduti ma che “stranamente” è di origini tedesche e sembra riconoscere di non riuscire a fermare le lotte politiche per il potere. Uno dei personaggi chiave sarà il cardinale Duffy, arcivescovo di New York, interpretato da Kyle Chandler, che sarà coinvolto nei misteri che popolano la Curia.

Quasi certamente i troppi riferimenti a fatti che si sono realmente verificati, porterà a una dura reazione della Santa Sede, ma per il momento Ridley Scott non sembra preoccuparsene. Infatti ha dichiarato:

“Tra pochi giorni gireremo il telefilm pilota, Portrait, finora è stato impossibile per la pioggia e se l’episodio piacerà a ShowTime e a Sony, ne realizzeremo altri undici. Rifarò New York a Roma, e anche un pezzetto di Sicilia, in questa città tutto è possibile”

Il regista resterà a Roma per sole sei settimane ma si è detto decisamente entusiasta del suo soggiorno:

“Non ho mai ripreso una città come Roma. Solo in una pubblicità di anni fa, con Gerard Depardieu. Ho cercato di ricrearla nel Gladiatore, ma affrontarla a tu per tu è diverso. E’ fantastica. Mangio bene, cammino, vado a caccia di location, mi piace tutto. Potrei tornarci. Forse per il seguito del Gladiatore. A quel punto sarà ipotizzabile un accordo con Cinecittà. Ma non dipende solo da me. Se Russell Crowe dicesse no dovrei rinunciare. Senza di lui il film non avrebbe senso”

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