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Robert De Niro: “Mio padre era gay ed era adorabile”

Intervistato da “Out Magazine”, l’attore presenta il suo documentario dedicato al padre, pittore espressionista e dichiaratosi gay poco dopo la sua nascita: “Sentivo di dover parlare di questo, lui ha vissuto la sua omosessualità come una condanna”
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Robert De Niro si lascia andare a più di una confidenza, in una lunga ed emozionante intervista per "Out Magazine" e per quelli che sono abituati a quell'aria da duro in quasi tutti i suoi film, un velo di sorpresa gli assalirà il viso, quando scopriranno quanto intimo, e in un certo senso tenero, riesce ad essere l'attore quando si ritrova a parlare della sua vita passata, dei suoi legami e dei suoi affetti. Nell'intervista firmata da Jerry Portwood e corredata da una foto di copertina realizzata da Platon, Bob De Niro parla dei suoi progetti, su tutti il documentario sulla storia di suo padre che andrà sulla HBO il prossimo 9 giugno, "Remembering the Artist: De Niro, Senior". Suo padre, appunto Robert De Niro Senior, è stato un pittore morto nel 1993 che ha sperimentato varie tendenze, dall'espressionismo all'astrattismo e che, dopo la nascita di Robert, lasciò sua moglie perché resosi conto della sua omosessualità (tra le relazioni che gli vengono accreditate, anche una con Tennessee Williams):

Non avevamo quel tipo di rapporto del padre e del figlio che giocano a baseball insieme, come puoi immaginare. Ma eravamo connessi. Da piccolo non sono stato con lui molto, perché si separarono e divorziarono. Come dico nel documentario, l'ho cercato molto. Provavo a comunicare con lui, ma era difficile. Scherzavo con lui, aveva i suoi problemi, gli ho dato i suoi spazi. Ma mio padre non è stato un padre cattivo, o assente. Era assente qualche volta, a suo modo. Era amorevole e mi adorava, così come ho adorato i miei figli.

Ad un certo punto dell'intervista, il giornalista rivela che De Niro non riesce a trattenere le lacrime dall'emozione rivelando di essersi sentito in qualche modo obbligato nei suoi confronti, nel raccontare la sua storia e la sua omosessualità:

Ho sentito di doverlo fare, mi sono sentito obbligato. Era una mia responsabilità fare un documentario su di lui. Avevo sempre pensato di farlo, ma non l'avevo mai fatto. Così Jane Rosenthal, mia partner alla Tribeca Enterpireses, mi disse: "Noi dovremmo cominciare adesso". Mio padre viveva la sua omosessualità come una condanna, probabilmente perché veniva dalla sua generazione, soprattutto perché cresciuto in un piccolo paesino fuori città (De Niro Senior nacque a Syracuse da padre di Ferrazzano, in provincia di Campobasso, ndr). Di questo avrei voluto parlarne molto di più. Mia madre non ne ha mai voluto parlare in linea di massima. È per i figli, ho voluto fermarmi e realizzare, avere il tempo di fare questo, perché si possano render conto di quanto sia importante fare cose senza mai rimandare. Perché anche dopo vent'anni, come ho fatto io, potrebbe essere troppo tardi.

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