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Serata per Libero De Rienzo, Elio Germano non trattiene la commozione: “Era il Mozart degli attori”

I ragazzi del Cinema America di Roma, nel corso dell’iniziativa ‘Il Cinema in Piazza’ tenutasi a piazza San Cosimato a Trastevere, hanno organizzato una serata dedicata a Libero De Rienzo con la proiezione del suo unico film da regista, dal titolo “Sangue – La morte non esiste”. Elio Germano ha dovuto gestire l’emozione e le lacrime, essendo stato il protagonista di quel film e grande amico di Picchio: “Questa è stata la sua più grande marachella e penso se la stia ridendo. Lui ci ha restituito un’idea di arte, una modalità di stare al mondo. È stato il Mozart degli attori” ha dichiarato, rotto dalla commozione.
A cura di Eleonora D'Amore
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I ragazzi del Cinema America di Roma, nel corso dell'iniziativa ‘Il Cinema in Piazza' tenutasi a piazza San Cosimato a Trastevere, hanno organizzato una serata dedicata a Libero De Rienzo con la proiezione del suo unico film da regista, dal titolo "Sangue – La morte non esiste". In prima fila, il padre Fiore De Rienzo, occhi lucidi e sguardo fisso sui vari interventi che si sono susseguiti sul palco. Tra questi, quello toccante di Elio Germano, che ha dovuto gestire l'emozione e le lacrime, essendo stato il protagonista di Sangue e un grande amico di Picchio.

Picchio, il dolore al servizio del cinema

"Questa è stata la sua più grande marachella e penso se la stia ridendo. Lui ci ha restituito un’idea di arte, una modalità di stare al mondo" ha dichiarato, rotto dalla commozione. E poi ancora:

Questo che ho in mano è il secondo film che avremmo dovuto fare insieme, me l’ha mandato un paio di mesi fa. Dietro c’è scritto “altro sangue”. Con Picchio ci siamo conosciuti alla fine degli anni 90, facevamo lo stesso mestiere e siamo cresciuti artisticamente insieme. Gli devo molto perché lui era il Mozart degli attori perché riusciva a mettere il dolore al servizio di quello che faceva. Viviamo in una società che è fondata sulla rimozione del dolore e invece Picchio ci ha insegnato che l’arte ci dà una grande possibilità: di aprirci, di sentire questo dolore che è per tutti uguale, che non c’è diversità nella sofferenza.

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In Sangue "lo stupro dell'attore" non corrisposto

Il pubblico presente in piazza lo ascolta in un ossequioso silenzio, Elio Germano prova a spiegare cos'è stato il film Sangue per Libero De Rienzo e per chiunque abbia avuto l'onore di lavorarci:

Sangue è il coronamento di un senso di insoddisfazione, di frustrazione, per fare questo mestiere sempre contro qualcuno, perché il macchinario del cinema non ti corrisponde e per l’artista questo è sempre uno stupro. Allora decidemmo di fare questo film con pochissimi soldi nelle fabbriche occupate, sovvertendo totalmente le regole del cinema e lasciandoci segnare in ogni singolo giorno di lavorazione. Chi ci ha speso anche una sola giornata, non potrà mai dimenticarlo. E anche adesso non finirà mai, ora che Picchio ha cambiato forma.

Elio Germano per Libero De Rienzo, da minuto 13.45

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