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Sissy Spacek oggi: dal cult horror “Carrie lo sguardo di Satana” alla serie “Bloodline”

Il ruolo di Carrie White nel cult horror di Brian De Palma le regalò la sua prima nomination agli Oscar. Sissy Spacek, però, nella sua carriera ha girato altri 42 film e 8 tra serie e film tv, vincendo 3 Golden Globe e altre 4 candidature agli Academy Award. Dal 2015, è una delle star della serie “Bloodline”, ma per il 2018 ha in serbo altre sorprese.
A cura di Ciro Brandi
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Sissy Spacek aveva 27 anni quando Brian De Palma la scelse per uno dei ruoli più iconici della sua carriera e del cinema horror in generale, cioè quello di Carrie White nel film “Carrie – Lo sguardo di SatanaCarrie”(1976). Nel film cult è una ragazza che ha ricevuto dalla madre Margaret (Piper Laurie) un'educazione ossessivamente religiosa. Mentre è a scuola, le sue prime mestruazioni provocano la derisione delle sue amiche ma Sue (Amy Irving) si pente chiedendo al suo fidanzato Tommy (William Katt) d’invitare Carrie alla festa di fine anno. Purtroppo, la perfida Chris, dopo che i due sono stati eletti coppi regina della festa, organizza uno scherzo terribile a Carrie che scatenerà tutti i suoi poteri paranormali, senza alcun controllo, contro tutto e tutti. Per anni l’immagine della Spacek è rimasta legata a quella di Carrie, ma l’attrice, oggi 68enne è una delle più premiate e nominate di Hollywood. Ha girato ben 37 pellicole e preso parte a 8 tra serie e film tv, vincendo 1 Oscar e collezionato 6 nomination.

Gli esordi da cantante e l’Actor’s Studio

L’attrice è nata in Texas e, al contrario di quanto accadeva a Carrie, lei è stata eletta davvero reginetta della festa di fine anno al Quitman High School. Sarà la morte per leucemia dell’amato fratello Robbie a spingerla trasferirsi a New York per cercare di distrarsi e cambiare aria. Nella Grande Mela inizierà a lavorare come cantante nei locali del Greenwich Village e come corista in alcuni spot. Dotata di una vocalità molto particolare, la Spacek incide anche il disco “John, You Went To Far This Time” e segue, per un anno, i corsi al celebre Actor’s Studio.

Il successo di “Carrie – Lo sguardo di Satana”

L’esordio al cinema arriva nel 1972 col film “Arma da taglio”, di Michael Ritchie, con Lee Marvin e Gene Hackman, seguito da “Nuovo anno, nuovo amore”(1973), di Gordon Wiles; “La rabbia giovane”(1973), diretto da Terrence Malick e “Welcome to L.A.”(1976), di Alan Rudolph. Il ruolo di Carrie White in “Carrie – Lo sguardo di Satana” le fece fare il classico salto verso la Hollywood che conta perché le procurò la sua prima nomination agli Oscar. La statuetta come Migliore attrice protagonista arriverà qualche anno dopo, grazie alla parte della cantautrice country Loretta Lynn ne “La ragazza di Nashville”(1980), di Michael Apted, che le farà portare a casa anche il Golden Globe e altri importanti premi.

Le altre nomination agli Oscar

Nel corso degli anni ‘80, la Spacek riceverà altre tre candidature, per “Missing – Scomparso”(1982), di Costa-Gavras; “Il fiume dell'ira”(1984), per la regia di Mark Rydell, e “Crimini del cuore”(1986), di Bruce Beresford, che le farà vincere un altro Golden Globe. I film più importanti degli anni ’90 sono “JFK – Un caso ancora aperto”(1991), di Oliver Stone; “Affliction”(1997), di Paul Schrader e “Una storia vera”, per la regia di David Lynch, anche se non ne girerà molti altri, preferendo dedicarsi alla sua famiglia (la Spacek è sposata dal 1974 con lo scenografo Jack Fisk, dal quale ha avuto le figlie Shuyler e Madison), ritirandosi temporaneamente nel suo ranch in Virginia. Nel 2001, torna alla grande sulle scene con “In the Bedroom”, di Todd Field, che le regala il terzo Golden Globe e un’altra candidatura agli Oscar come Migliore attrice protagonista.

Da “The Ring 2” alla serie “Bloodline”

L’horror non la abbandona mai e, infatti, l’attrice sarà nel cast di “The Ring 2”(2005), di Hideo Nakata e di “An American Haunting”(2005), diretto da Courtney Solomon, per poi buttarsi nella commedia con “Tuti insieme inevitabilmente”(2008), di Seth Gordon e tornare al dramma con i bellissimi “Get Low”(2010), di Aaron Schneider e “The Help”(2011), di tate Taylor. L’ultima pellicola per il grande schermo è stata “Legami di sangue – Deadfall”(2012), di Stefan Ruzowitzky. Dal 2015, è una delle protagoniste della serie thriller “Bloodline”, pubblicata da Netflix anche in Italia (dal 22 ottobre 2015 al 26 maggio 2017). La serie è ambientata nell’arcipelago delle isole Keys (Florida) e segue le vicende della famiglia Rayburn, proprietaria di un meraviglioso resort, ma con un passato misterioso e macchiato da tragedia, che continua nel presente, con omicidi e segreti. La Spacek è Sally Rayburn, madre della pecora nera della famiglia, Danny (Ben Mendelsohn), proprio colui che minaccerà di rivelare le “ombre” della famiglia e che metterà in pericolo la propria vita. Non è tutto, perché nel 2018 la vedremo anche in un’altra serie, “Castle Rock”, dove avrà il ruolo di Ruth Deaver, accanto a Melanie Lynskey e Scott Glenn.

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