Sophia Loren torna a Napoli: una “voce umana” rotta dalla commozione (VIDEO)
Una Sophia Loren intensa ed emozionata, interrotta nelle sue esternazioni dai frequenti momenti di commozione. Vederla arrivare così fiera ed elegante, nel suo tailleur rosso spezzato solo dal un foulard animalier, ha riportato alla memoria la sua appartenenza alla città, che ha fatto da sfondo ai suoi ricordi giovanili più belli. Tornare a Napoli è per "donna Sofia" (senza ph) come tornare nel grembo materno, lì dove non ha bisogno di tanti virtuosismi linguistici per farsi capire, lì dove viene subito avvolta da un caloroso abbraccio, spesso trasmesso solo con gli occhi, donato in silenzio.
Sophia Loren a Napoli per la presentazione del corto "La voce umana"
Sophia Loren ha scelto Napoli per la presentazione del film La voce umana, nel quale è stata diretta dal figlio Edoardo Ponti. Quel figlio che stamattina, in conferenza stampa, la sosteneva con amorevole trasporto e, allo stesso tempo, ne parlava con senso critico distaccato. "Essere diretta da mio figlio non è stato semplice, è stato molto esigente" ha affermato sorridendo l'attrice, descrivendo questa nuova avventura sul set tutt'altro che una semplice esperienza realizzata in famiglia. Lunghe ore di lavoro e tanti ciak battuti, la magia ricreata sui testi tradotti per lei in napoletano dallo scrittore Erri De Luca e la complicità in scena con il talentuoso Enrico Lo Verso. Questo è La voce umana di Edoardo Ponti, ispirato alla famosa opera di Jean Cocteau, che si distacca forse dalla versione di Rossellini del 1948 per le differenti interpretazioni delle due straordinarie protagoniste (Loren/Magnani).
Il commento di Valerio Caprara
Valerio Caprara, ai microfoni di Fanpage.it, ha cercato di spiegare in che modo le due dive hanno reso diversamente il ruolo della donna abbandonata de La voce umana di Cocteau:
Più che paragonarle direi che c'è una sorta di confronto a distanza che vede paradossalmente la Loren, in questa versione del figlio Edoardo, più controllata, più tecnica. Sembrerebbe il contrario, perché Anna Magnani invece diede sfogo alla sua natura forte e irruente, che tra l'altro con Rossellini (che la diresse nel 1948, ndr), uomo che è stato suo marito e con il quale ha avuto un rapporto piuttosto complesso, risulta più palpabile, più carnale e più pulsante. La Loren stranamente, seppur dotata della stessa natura prorompente, in questo film è più controllata, più tecnica e più attenta alle sfumature.