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Speciale “Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate”: le interviste al cast

Intervista al cast de “Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate” in occasione dell’anteprima mondiale a Londra. Il film esce nelle nostre sale il prossimo 17 dicembre 2014.
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"Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate" arriva nelle nostre sale il 17 dicembre 2014. In attesa di scoprire cosa ne sarà Bilbo e dei tredici nani guidati da Thorin Scudodiquercia, pronti ad affrontare l'ira funesta del drago Smaug, con Fanpage siamo stati presenti all'anteprima mondiale a Londra per una serie di interviste al cast. Su tutti Martin Freeman, il grande protagonista della trilogia prequel de "Il Signore degli Anelli" diretta da Peter Jackson.

Martin Freeman: "Sì, il mio Bilbo è come Frodo"

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Il coraggio e la determinazione di Bilbo fanno un ulteriore passo avanti, lui si è trovato in situazioni in cui non si sarebbe mai immaginato di essere ed il suo unico desiderio è quello di tornare sano e salvo. Il mio Bilbo come Frodo? Si, entrambi sono hobbit, quindi si distinguono per non essere dei grandi eroi, ma mossi dal desiderio di aiutare le persone.

Bloom, Lily, Pace: "La battaglia è quotidiana"

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Con Orlando Bloom, Evangeline Lilly e Lee Pace per parlare del loro rapporto con i rispettivi personaggi di Legolas, Tauriel e Thranduil e le analogie che ci sono tra l'opera di Tolkien ed il mondo reale.

Luke Evans: "Bard è centrale per la vicenda"

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Luke Evans nella pellicola è "Bard l'arciere", a capo degli umani. Con il nostro Andrea Esposito, l'attore scherza così:

È curioso pensare che Bard sia un umano e sia un giusto, quando in genere gli uomini sono noti per la loro avidità. Assume un ruolo centrale nella battaglia, perché mette in connessione tutti. Se è diverso da Aragorn? Beh, tanto per cominciare non possiede nulla, nessun titolo nobiliare, inoltre è vedovo e padre di tre figli.

Richard Armitage: "Thorin perde la ragione"

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Richard Armitage, il Thorin Scudodiquercia della trilogia cinematografica de Lo Hobbit, ci rivela come nella pellicola conclusiva il suo personaggio perda completamente la ragione:

È costretto ad affrontare la stessa dipendenza dall'oro che aveva suo nonno, inizia ad isolarsi e si rimangia la parola data, si barrica dentro la Montagna di Erebor e sprofonda dentro se stesso. È per questo che scoppia la guerra. Thorin diventa così paranoico da perdersi e consumarsi nel desiderio del tesoro.

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