Squadra antimafia 2: Fabrizio Corona killer spietato al servizio della malavita
Re indiscusso del gossip, sempre al centro di vicende giudiziarie e habituè delle risse (l’ultima per un presunto video hot della fidanzata Belen Rodriguez), Fabrizio Corona debutta stasera come “attore”. L’agente dei paparazzi sarà la guest-star d’eccezione di Squadra Antimafia 2, la fiction di Canale 5 con Simona Cavallari e Claudio Gioè, che per l’occasione andrà in onda questa settimana con un doppio appuntamento.
Fisico palestrato, sguardo da duro, Fabrizio Corona è assolutamente perfetto per interpretare il Catanaese, un killer senza scrupoli assoldato da Rosy Abate (Giulia Michelini), ormai a capo della famiglia mafiosa di Palermo protagonista della storia, per uccidere la sua ex amica nonchè il commissario di polizia Claudia Mares (Simona Cavallari) che indaga sui loschi traffici del clan. Tra le due donne la tensione è fortissima colpa anche di Ivan (Claudio Gioè) poliziotto corrotto ed ex amante della Mares che pare essersi schierato con la mafia. In realtà il suo potrebbe essere un lavoro sotto copertura per smascherare dall’interno i piani di narcotraffico internazionale con la Colombia, come dimostrano i ripetuti depistaggi e tentativi di salvare la vita alla donna che lui dice ancora di amare.
Il ruolo del Catanese è tutt’altro che di secondo piano, ma anzi è decisivo nel prosieguo della storia tanto da non escludere che il personaggio possa ritornare anche in una eventuale terza serie. “E’ stata un’esperienza importante formativa, che mi piacerebbe ripetere in futuro. Inoltre, il mio personaggio non morirà in questa serie, quindi potrei recitare anche nella prossima”, ha infatti dichiarato all’Ansa alla vigilia della messa in onda della miniserie prodotta da Pietro Valsecchi per la Taodue. Come la fidanzata Belen scritturata per la nuova serie del Commissario Montalbano, anche per Fabrizio Corona quindi si profila un futuro d’attore: “Mi piacerebbe, fermarmi e concentrarmi, avere un obiettivo. Unico importante. E quello della recitazione potrebbe essere una strada, anche per darmi una calmata”. Mai come in questo caso, il condizionale è d’obbligo.
Enrica Raia
