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Star Trek Beyond: Sulu è il primo eroe gay della saga, ma George Takei si oppone

Rivoluzione nella popolare saga fantascientifica: il timoniere dell’Enterprise Sulu, interpretato da John Cho, sarà dichiaratamente omosessuale. Una scelta che però non è piaciuta a George Takei, che impersonò Sulu nella vecchia saga e che pure è noto attivista gay.
A cura di Valeria Morini
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A poche settimane dall'uscita in sala di "Star Trek Beyond", nuovo capitolo dell'amatissimo franchise cinematografico, viene annunciata una vera e propria rivoluzione: come emerso nell'anteprima stampa tenutasi in Australia, per la prima volta all'interno della saga sarà presente un personaggio dichiaratamente omosessuale. Si tratta del timoniere dell’Enterprise Hikaru Sulu, interpretato dall'attore John Cho, il cui orientamento gay sarà svelato in una scena in cui incontrerà il marito e la figlia.

Il film, diretto da Justin Lin (JJ Abrams, diversamente dai due precedenti titoli, si limita alla veste di produttore) uscirà in sala il 21 luglio 2016. Per l'ultima volta, vedremo nei panni di Pavel Chekov l'attore Anton Yelchin, tragicamente scomparso a soli 27 anni in un incidente stradale lo scorso 19 giugno.

George Takei, il Sulu originale: "Decisione infelice"

Così, mentre in Italia si continuano a censurare scene d'amore omosex in prima serata, come nel recente caso de "Le regole del delitto perfetto", la tematica gay viene trattata anche all'interno di un blockbuster per famiglie e di una saga storica, che del resto si è sempre basata su valori quali la tolleranza e l'uguaglianza di diritti. A sorpresa, però, a schierarsi contro la scelta è George Takei, mitico interprete di Sulu nella serie degli anni Sessanta e in sei film. L'elemento più curioso è il fatto che Takei è gay dichiarato nonché attivista per i diritti degli omosessuali e nel 2008 ha sposato Brad Altman, suo compagno già da oltre 21 anni. La scelta degli autori di "Star Trek Beyond" può essere vista proprio come un omaggio a Takei, ma l'attore di origine giapponese ha spiegato la sua contrarietà all'Hollywood Reporter:

Sono molto contento che ci sia un personaggio omosessuale. Sfortunatamente, hanno si tratta di un ribaltamento nella creazione di Gene Roddenberry (ideatore della saga, ndr) cui lui aveva lavorato con molta attenzione. Penso che sia una scelta infelice. Avevo detto loro: “Siate creativi e pensate a un nuovo personaggio gay, piuttosto che usare Sulu, che è sempre stato considerato etero. Questo film uscirà nel cinquantesimo anniversario di Star Trek ed è l'occasione per un tributo a Gene Roddenberry, l’uomo la cui visione ci ha accompagnati per mezzo secolo. Rendetegli onore e create un nuovo personaggio”. Ho insistito perché lo facessero. [Justin Lin] mi aveva lasciato intendere che sarebbe andata così.

Simon Pegg: "Lo ammiro ma dissento"

Alle proteste di Takei, risponde dalle colonne del Guardian Simon Pegg, che interpreta l'ingegnere capo Scotty nei nuovi "Star Trek" (che peraltro, non dimentichiamo, seguono una linea temporale alternativa rispetto agli originali):

Adoro e rispetto George Takei, il suo cuore, il suo coraggio e il suo umorismo sono un'ispirazione. Tuttavia, con tutto il rispetto per ciò che pensa del nostro Sulu, devo dissentire. Ha ragione, è un peccato, che la versione cinematografica dell’universo più tollerante e inclusivo della fantascienza non abbia mai avuto un personaggio LGBT finora. Avremmo potuto inserire un nuovo personaggio gay, ma lui o lei sarebbe stato definito principalmente dalla sua sessualità: sarebbe considerato come il “personaggio gay”, anziché per quello che è. Quindi, non sarebbe stata una svolta ma una concessione puramente simbolica.

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