Steven Spielberg, il Re Mida di Hollywood
E' tra i produttori di Amabili Resti, l'ultimo film di Peter Jackson, ma soprattutto è semplicemente lui, Steven Spielberg, il Re Mida di Hollywood, colui che trasforma in oro, o meglio in soldi, tutto ciò che tocca. Ormai è un'istituzione vivente nell'establishment cinematografico americano, un uomo che detiene tanto, tantissimo potere, un personaggio che nel bene o nel male ha guidato larghi tratti del panorama filmico mondiale di questi ultimi decenni.
Dopo qualche cortometraggio e alcuni episodi di serie Tv, ha esordito alla regia nel lungometraggio con l'inquietante Duel, nel 1971. Da lì, l'escalation è stata continua, inarrestabile, inesorabile. Pellicole che sono entrate nella Storia del cinema contemporaneo, Da E.T. a Incontri ravvicinati del 3° tipo, da Lo squalo a Indiana Jones, da Jurassic Park a Schindler's List, da Salvate il soldato Ryan a L'impero del sole, passando per altri titoli di sicuro impatto mediatico, da Always ad Amistad, da Minority Report fino a Munich e Prova a prendermi, quest'ultimo con Leonardo Di Caprio.
Ogni film un successo, ogni film incassi stellari. Personaggi entrati nel Mito, icone penetrate a fondo nell'immaginario collettivo degli spettatori dell'intero globo, e un'autorità acquisita che lo ha portato, nella regia e ultimamente ancor di più come produttore, a indirizzare il destino e le tendenze della Hollywood di questi anni. Sempre a metà tra intrattenimento e impegno d'autore, tra cinema “commerciale” e cinema “ricercato”, Spielberg è riuscito a trovare il perfetto equilibrio tra i due poli, e ha creato un impero che non accenna minimamente a vacillare. Lui è Re Mida, e il suo tocco magico sembra più vivo che mai.
Alessio Gradogna