Steven Spielberg, il Re sul trono della Giuria di Cannes 2013
Regista, sceneggiatore, attore, produttore, creatore della Amblin Entertainment e della DreamWorks SKG, e chi più ne ha più ne metta. Steven Spielberg, nella sua lunghissima carriera, non si è fatto mancare proprio nulla. A febbraio si è portato a casa due Oscar, su 12 nomination, per “Lincoln”, ma tra quattro giorni sarà di nuovo sulle scene come presidente della Giuria al Festival di Cannes 2013. E’ un invito che lo ha reso entusiasta e onorato, dato che nel 1974 fu presente con il suo primo film da regista “Sugarland Express” e vinse il premio per la miglior sceneggiatura. Si tratta di un vero e proprio colpaccio per il Festival francese, abituato si a presenze si di un certo calibro, ma Spielberg è realmente un pezzo da novanta, uno dei registi più premiati e amati al mondo. E’ lui che negli anni ’70 ha contribuito alla nascita della New Hollywood, con i colleghi George Lucas, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese e Brian De Palma e che subito dopo Cannes, nel 1975, fece tremare il mondo con “Lo squalo”, thriller che vinse 3 Oscar, incassando quasi 500 milioni di dollari. Altra perla del suo cinema resta “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977), ma è negli anni ’80 che la sua carriera esplode con “I predatori dell’Arca perduta”, con Harrison Ford nel ruolo del coraggioso archeologo Indiana Jones al quale segue “E.T l’extra-terrestre”, mentre le nomination per la miglior regia aumentano di anno in anno.
Gli anni ’90 lo vedono protagonista con “Jurassic Park” (1993), che incassa circa un miliardo di dollari in tutto il mondo, e il suo capolavoro “Schindler’s List”, che gli valse il premio Oscar come miglior regista. Nello stesso anno vince anche il Leone d’Oro alla carriera al festival di Venezia. Il regista sforna un successo dopo l’altro: “Amistad”, “Il principe d’Egitto”, “Z la formica”, “Shrek” e “Salvate il soldato Ryan”, con Tom Hanks e Matt Damon, che riceve undici nomination agli Oscar, vincendone cinque, tra cui il secondo come miglior regista. Gli anni Duemila sono inaugurati da “A.I. – Intelligenza Artificiale”, “Minority Report” con Tom Cruise, “Prova a prendermi” e “The Terminal” con Tom Hanks, tutti successi clamorosi al box office. Sempre con Tom Cruise gira “La guerra dei mondi”, nel 2005, tratti dal libro di Herbert George Wells e nello stesso anno anche “Munich”, con Eric Bana, sull’assassinio di 11 atleti israeliani ai Giochi olimpici estivi di Monaco di Bavier del 1972. Come produttore fa il botto negli ultimi anni con la saga dei “Transformers”, mentre i suoi ultimi successi al cinema sono “Le avventure di Tintin –Il segreto dell’unicorno”, “War Horse” e il magnifico “Lincoln”.
A proposito del ruolo al Festival di Cannes, il regista ha dichiarato quanto segue:
La mia ammirazione per la missione del Festival di difendere la lingua internazionale del cinema è totale. Cannes è il più prestigioso tra tutti i festival, questo gli permette di perseverare nell’affermazione del cinema come un’arte che trascende le culture e le generazioni.
Beh, in realtà sono gli organizzatori del Festival ad ammirare il Re Mida di Hollywood, amato a dismisura da Stanley Kubrick, Fellini, Truffaut, Tarantino, Nolan, Peter Jackson, inserito al 26° posto nella lista dei 100 geni viventi stilata dal Daily Telegraph e vincitori di 110 premi in 30 anni di carriera. Eppure Spielberg non ha mai perso la semplicità e l’onestà che lo contraddistinguono, dichiarando ai giornali, pochi giorni fa, che non vede l’ora di poter visionare tutti i film in concorso, rispettando il lavoro di chiunque e garantendo un giudizio assolutamente sincero, serio e ponderato sul vincitore. Insomma, è proprio vero che i più grandi sono anche i più umili, ed è questa la loro vera forza.