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Strade Perdute, Patricia Arquette donna dello scandalo nel visionario film di David Lynch

Uno dei capolavori di sceneggiatura di Lynch che con maestria inscena il disturbo da personalità multipla con inquietanti visioni oniriche.
A cura di Ambra Zamuner
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strade perdute patricia arquette

Strade Perdute è uno dei miei film preferiti, in assoluto, ma soprattutto del grande genio di David Lynch. Sebbene sia del 1997, spesso viene accomunato al più recente Mulholland Drive, che come struttura narrativa si avvicina molto al racconto della psiche presente in Strade Perdute.

Come si può immaginare non c'è niente di più difficile di spiegare la trama di un film come questo, senza svelarne in parte il significato, la storia di base coinvolge Fred (Bill Pullman) e la moglia Renee (Patricia Arquette) una coppia di Los Angeles con problemi matrimoniali che un giorno riceve una videocassetta misteriosa che riprende la loro routine notturna e l'interno della casa. Dopo varie indagini senza conclusioni, l'ennesima cassetta mostra a Fred il corpo smembrato della moglie, l'uomo viene arrestato e accusato di omicidio. In cella dopo una delle crisi di mal di testa di cui Fred soffre spesso, il protagonista si trasforma in Pete Dayton che risultando non imputabile lascia la cella incredulo e smarrito. Pete ama segretamente Alice (Patricia Arquette) la donna di un gangster del luogo che lo mette costantemente ne guai.

Trasformazioni, cambi di identità, uomini misteriosi, c'è di tutto in questo film e anche di più di quello che normalmente ci si aspetta. Tutte le regole della narrazione vengono stravolte e l'attenzione si concentra sul completo smarrimento che lo spettatore prova nel dover cambiare punto di vista e ricominciare sempre a rielaborare nuove teorie per capire la storia. Non si comprende, e qui va detto, che in realtà il protagonista è vittima della patologia da identità multiple, quindi è Fred, ma anche Pete, nonché l'uomo misterioso con la faccia dipinta la sua parte più violenta che gli permette di commettere gli omicidi senza poi interpellare la coscienza. Sesso, voyeurismo, ossessione, possessione e quanto di oscuro si possa descrivere, questo è il bello di guardare Strade Perdute, non si sa mai cosa sta per accadere e quando accade non potete realmente crederci.

Una delle interpretazioni più controverse di Patricia Arquette, ora mamma di mezza età con i poteri nella serie Medium, allora molto poco avvezza alla vita di casa con ciabatte e tinta scolorita. Interessante e da consigliare la colonna sonora, scritta strumentalmente da Lynch e Angelo Badalamenti, nella tracklist sono presenti artisti come David Bowie, Trent Reznor, Marilyn Manson e Rammstein.

Ambra Zamuner

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