Suicidio Lizzani, Giorgio Napolitano è triste: “Ho perso un grande amico”
"Ho perso un amico al quale ero legato da decenni". E' commosso il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel commentare la notizia della tragica scomparsa di Carlo Lizzani. Una notizia che ha sconvolto tutto il mondo dello spettacolo e non, il 91enne regista romano è stato un pezzo importante della storia del cinema italiano. Il Presidente della Repubblica si è detto addolorato, triste, ma allo stesso tempo orgoglioso per l'impegno civile che ha messo nelle sue opere, nella valorizzazione e nella difesa della Resistenza, nelle sue creazioni sempre riferite alle vicende reali che l'Italia ha dovuto affrontare.
La tragica notizia della morte di Carlo Lizzani mi addolora profondamente per l'amicizia che ci legava da molti decenni e per tutto quel che ha saputo dare al cinema, alla cultura, allo sviluppo democratico del nostro paese: coraggio e passione della battaglia per la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, nella ferma valorizzazione e difesa dei valori della Resistenza, nella creazione artistica sempre radicata nella realtà e nei travagli della nostra Italia. Era rimasto anche negli anni più recenti, nonostante l'età e le difficoltà di salute straordinariamente presente e combattivo in ogni confronto e in ogni sforzo di passaggio del testimone alle nuove generazioni. Rivolgo a tutti i familiari le mie più sincere e affettuose condoglianze
Il mondo dello spettacolo in lutto, con numerosi vip che hanno lasciato il loro saluto sui social network e alla stampa. In mattinata anche gli attori Giancarlo Giannini e Massimo Ghini e il regista Ugo Gregoretti hanno lasciato un loro messaggio di cordoglio. Giancarlo Giannini si è detto sconvolto:
E' andato via un amico, un maestro, una persona di grande intelligenza che amava il cinema e i suoi attori.
Massimo Ghini ha voluto ricordare la sua umanità e la sua passione per la settima arte:
Al di là dello straordinario regista, se ne va una persona educata e di cultura, elegante, ironica, sarcastica, meravigliosa umanamente. Un amico con cui si poteva parlare di tutto in maniera amabile, e un maestro di vita, di storia, di morale, di politica, di tante cose. Poi aveva questa sua romanità sublime su un fisico così poco romano. Oggi è come perdere un padre.
Il maestro e regista Ugo Gregoretti, che ne ha condiviso gli anni, ha ricordoato la sua "freschezza" ed il suo "entusiasmo" sempre come se fosse un "debuttante":
C'era tra noi un particolare rapporto e per la sua età lo consideravo un po' un fratello maggiore. Sapevo dei tanti problemi che affligevano la sua vecchiaia, anche se al lavoro non era affatto così. Abbiamo fatto un film insieme nel 2011, La scossa, ed è stato sorpredente, perché ciascuno di noi spiava amorevolmente l'altro.