The Possession, il demonio imprigionato in una scatola
Ormai i film sulle possessioni demoniache, esorcismi, demoni, riti e quant’altro si sprecano (vedi il recente successo “L’altra faccia del Diavolo”), ma dagli USA è in arrivo uno degli horror più terrificanti di tutti i tempi sullo stesso filone, ma con un tocco originale che potrebbe farne un cult del genere. Già dalla raccapricciante locandina (una mano che esce dall’esofago della malcapitata) si può capire che si tratta di una pellicola che, molto probabilmente, farà molto scalpore e sarà vietata ai minori. Stiamo parlando di “The Possession”, diretto da Ole Bornedal e prodotto da quel furbacchione di Sam Raimi con la sua Ghost House Pictures. La pellicola è costata 17 milioni di dollari ma la campagna pubblicitaria in patria – dove l’uscita è prevista per il 31 agosto – è già partita da tempo e gli incassi si preannunciano stratosferici.
“The Possession” si basa su eventi realmente accaduti e racconta la storia della famiglia Brenek: il padre Clyde, la madre Stephanie e la figlia Em. Quando Em trova un'antica scatola in una piccola bancarella nel giardino dei vicini, la piccola sviluppa una vera e propria ossessione per il manufatto e non è una semplice affezione per un bell’oggetto, ma è molto di più. Al suo interno, infatti, si cela un Dybbuk, uno spirito malvagio errante in cerca di una dimora, che ha l'abitudine di divorare gli ospiti umani che lo accolgono. Il dybbuk, infatti, fa parte di una tradizione poco sfruttata, ovvero quella ebraica: questo essere ultraterreno rappresenta lo spirito di un trapassato che, in seguito ad una serie di peccati non facilmente scontabili, è costretto a tornare sulla Terra per risolvere le questioni sospese. Per la famiglia Brenek sarà l’inizio di un lunghissimo e angosciante incubo. I protagonisti della pellicola sono: Jeffrey Dean Morgan, Kyra Sedgwick, Grant Shaw, Madison Davenport, Natasha Calis, Agam Darshi, Quinn Lord, Rob LaBelle, John Cassini e Anna Hagan. Sinceramente non consigliamo la visione del trailer originale ai lettori più “impressionabili”.