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Timothy Hutton accusato di stupro, ex modella contro l’attore: “Mi violentò quando avevo 14 anni”

La ex modella canadese Sera Johnston ha sporto denuncia contro l’attore premio Oscar per una presunta violenza che sarebbe avvenuta nel 1983, quando lui aveva 23 anni. Rimasta in silenzio per anni, la donna ha prima cercato un accordo economico con Hutton, per poi rivolgersi alla polizia di Vancouver. Lui nega tutte le accuse: “Palesemente false e progettate solo per estorcere denaro”.
A cura di Valeria Morini
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Il MeToo e l'era degli scandali a Hollywood non sembrano arrestarsi e, a pochi giorni dalle polemiche (con tanto di proteste) per la vittoria di Roman Polanski ai César, arriva un altro caso clamoroso che riguarda una celebrità del cinema. Parliamo dell'attore Timothy Hutton, premio Oscar per "Gente comune" e più recentemente nel cast della serie "Le regole del delitto perfetto". È stato accusato di stupro da una donna di nome Sera Johnston, ex modella canadese che sostiene di essere stata vittima di violenza da parte dell'attore e di un altro uomo nel 1983, quando aveva solo 14 anni. All'epoca Hutton ne aveva 23. Nel passato dell'attore, un matrimonio con Debra Winger dal 1986 al 1990 (si legarono nelll'85), storie con Uma Thurman e Angelina Jolie e le seconde nozze con Aurore Giscard d'Estaing, figlia dell'ex presidente francese, dal 2000 al 2009. Ha due figli nati dalle ex mogli, Noah e Milo.

La denuncia di Sera Johnston

La Johnston ha presentato una denuncia penale contro Hutton alla fine del 2019 presso il Dipartimento di Polizia di Vancouver. In una lunga intervista su BuzzFeed, ha sostenuto che lo stupro si sarebbe consumato in un hotel di Vancouver, mentre Hutton stava girando il film "L’uomo dei ghiacci" di Fred Schepisi. La Johnston venne invitata nella camera d'albergo di Hutton insieme ad altre due amiche. Le ragazze avrebbero accettato di salire perché felici di conoscere una star del cinema. Lì, l'attore l'avrebbe costretta a un rapporto forzato, nonostante lei lo supplicasse a smettere. Sarebbe stata anche obbligata a subire un rapporto orale da parte dell'amico di Hutton. "Faceva male da morire", ha dichiarato la Johnston, "Voglio dire, è stato molto doloroso. Dio. Sì, è stato estremamente doloroso. Orribile, orribile, assolutamente orribile". La madre di Sera, che all'epoca era nel settore cinematografico a Vancouver e che ebbe modo di lavorare come decoratrice di set proprio per "L'uomo dei ghiacci", ha dichiarato di aver sempre saputo tutto e di aver portato all'epoca la figlia da uno psichiatra. Decise di non denunciare perché sarebbe stata la parola di una 14enne contro quella di una star del cinema: "Me ne vergogno. Vorrei averlo denunciato", ha dichiarato a BuzzFeed.

Timothy Hutton nega le accuse

Hutton, da parte sua, "nega completamente e inequivocabilmente" le accuse. L'attore ha assunto due studi legali per difendersi e uno dei suoi avvocati ha affermato che l'attore non ha mai incontrato Johnston e “non passerà un altro minuto a nobilitare queste accuse poiché sono palesemente false e progettate solo per estorcergli denaro". Per quanto riguarda il racconto fatto dalla donna, il legale afferma che ha "fornito dettagli volgari, atroci ed espliciti di questo incontro sessuale inventato che si suppone sia accaduto 36 anni fa", "dettagli disgustosi che qualsiasi scrittore di fiction potrebbe evocare", di cui non esistono prove. L'avvocato di Hutton ha inoltre dichiarato che la storia di Johnston è "fabbricata" e contiene "dichiarazioni palesemente false, scurrili e diffamatorie".

Il mancato accordo economico

I difensori di Hutton attaccano la donna per non aver sollevato il problema fino al 2017, quando ha assunto un avvocato per trovare un accordo economico anziché rivolgersi alla polizia. Sempre secondo i legali, nel marzo 2019 un ex fidanzato della Johnson avrebbe contattato l'altro accusato (l'amico di Hutton) per negoziare un accordo. Un episodio che lei stessa ha confermato, sostenendo che l'abbia danneggiata molto. I colpi di scena non finiscono qui, perché nei mesi scorsi Hutton avrebbe accettato di versare 135mila dollari alla Johnson in cambio di una clausola di riservatezza (a fronte del milione e mezzo richiesto dall'avvocato di lei). Lei stessa, però, ha rifiutato di firmare, non accettando la condizione che le imponeva di negare la violenza.

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