Totò, la sua tomba sta per crollare

La più famosa poesia di Totò, A’ livella, descriveva la condizione della morte come uguale per tutti gli esseri umani, evento che rende simili tanto il ricco quanto il povero. Concetto che suona ancora più ironico e sincero se si pensa a quello che è avvenuto qualche mese fa alla sua lapide e a ciò che sta avvenendo in queste ore alla tomba del principe della risata: a causa di una frana alla Collina del Paradiso, la zona del cimitero rischia di finire distrutta o rovinata.

A darne notizia è stato il quotidiano Il mattino, giornale di Napoli, che ha rilevato il grido d’aiuto di Liliana de Curtis, figlia di Totò: “Intervenite subito, bloccate la frana, evitate che i nostri morti subiscano questo tormento”. Il problema geologico non riguarderebbe solo la tomba dell’attore, ma anche tutta la zona lì attorno, persino le chiese del seicento. Chiaro è che dal punto visto turistico, Totò è colui che, a più di 40 anni dalla morte, riesce ad attirare nel cuore del camposanto napoletano, il maggior numero di visitatori e curiosi.

E come potrebbe essere altrimenti? L’attore e autore napoletano è stato probabilmente il più grande comico italiano, radunando moltissime delle componenti della comicità nostrana e non solo, dalla commedia dell'arte di Miseria e nobiltà agli imprevedibili exploit dadaisti come in Totò a colori. ma anche scorci realistici come nel censurato Totò e Carolina di Monicelli fino a memorabili cammeo come nei Soliti ignoti sempre di Monicelli. Per colui che ha fatto ridere, e continua a farlo, generazioni intere, è buffo sentirlo congedarsi con queste parole: “Queste pagliacciate si addicono solo ai vivi: noi siamo seri, apparteniamo alla morte”.

Emanuele Rauco