Toy Story 3 piace ai bambini, ma non alle femministe USA “Omofobo e Sessista”
Non c'è pace, nemmeno per i cartoni che sembrano fine a se stessi, con tanta azione e spunti morali il terzo capitolo di Toy Story 3D (la grande fuga) ha già conquistato i botteghini negli Stati Uniti, ma è in piena bufera causa associazioni femministe scese sul piede di guerra per accusare il cartone: "E' omofobo e sessista, disprezza i gay e le donne, le poche che ci sono sono ritratte come bisbetiche e inutili, mentre la possibilità di essere omosessuale è vista come la cosa peggiore che possa capitare".
Con la tendenza dei cartoni Pixar e Disney degli ultimi anni, si può immaginare che il dialogo sia stato condito di tanta ironia anche per coinvolgere gli spettatori adulti, per rendere un cartone sempre più trasversale per quanto riguarda la clientela, lavorando sui testi che grazie al cielo spesso sono leggermente più cerebrali dei Teletubbies. Esseri spaventosi.
Insomma la critica ai temi nascosti che provocano le ire femministe sarebbe da applicare anche alle vecchie fiabe: Cenerentola prima sguattera, poi mantenuta, mentre le donne belle, ma con uno stile diverso diventano immediatamente streghe cattive e invidiose, Biancaneve aspetta sotto una teca l'arrivo del principe dopo aver assaggiato (pessimo consiglio per i bambini) una mela datale da una sconosciuta. Potrei continuare all'infinito, sarebbe bene che a volte un cartone sia preso come tale e sia considerata semplicemente la sua totalità, non frasi estrapolate da un contesto come quello della figura animata, sempre e comunque creata per intrattenere. Da noi il film arriverà più avanti, ma è stato presentato in anteprima al festival di Taormina.
Ambra Zamuner