“Una scomoda verità 2” al cinema: Al Gore contro Trump e il riscaldamento globale
Nel 2006, “Una scomoda verità”, diretto da Davis Guggenheim con protagonista l’ex Vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, scuoteva l’opinione pubblica e i potenti di tutto il mondo. Il film-documentario focalizzava l’attenzione sul problema del riscaldamento globale e Gore si poneva come paladino di una campagna d’informazione e sensibilizzazione che mostrava, soprattutto, gli effetti a lungo termine conseguenti all’indifferenza totale e all’abuso delle risorse del Pianeta.
L’opera vinse 2 Oscar – Miglior documentario e Miglior canzone originale (a Melissa Etheridge per “I Need To Wake Up”) – e, il prossimo 26 ottobre, arriverà nelle sale “Una scomoda verità 2”(“An Incovenient Sequel: Truth to Power”), dirompente quanto il primo e ancora più focalizzato sulle cause e gli effetti dello scempio ambientale, mostrandoci come, 11 anni dopo, molte delle previsioni catastrofiche fatte nella prima opera, si siano effettivamente avverate.
Chi è Al Gore
Il 69enne Al Gore è stato Vicepresidente degli Stati Uniti d’America durante la presidenza di Bill Clinton, dal 1993 al 2001. La sua carriera politica inizia nel 1976, quando viene eletto per lo Stato del Tennessee al Congresso degli Stati Uniti, e poi al Senato. Sfumata la candidatura a “sfidante” di George Bush alle elezioni presidenziali del 1988, Gore si ritirerà anche dalla campagna elettorale del 1992 per assistere suo figlio Albert, coinvolto in un grave incidente stradale, ma proprio in quegli anni scriverà il libro “Earth in the Balance”, sempre su problematiche ambientali, che diventò un best seller. Dopo la vicepresidenza, nel 2000 si è candidato, a capo del Partito Democratico, alla Casa Bianca, ma è superato dal repubblicano George W. Bush. Ambientalista convinto da sempre, nel 2007, a seguito dell’uscita di “Una scomoda verità”, vince il Premio Nobel per la Pace e, nello stesso anno, organizza il concerto “Live Earth”. Nonostante il clamore mediatico, decide di non candidarsi alle primarie democratiche del 2008.
Le previsioni che si sono avverate
In “Una scomoda verità 2”, diretto stavolta dalla coppia formata da Bonni Cohen e Jon Shenk, Gore continua l’instancabile lotta per riuscire a far convergere, una volta per tutte, i politici internazionali sul problema legato ai cambiamenti climatici e puntare ad un futuro ecosostenibile. Le telecamere lo seguono dietro le quinte, nei momenti pubblici e privati, dove afferma che i pericoli del cambiamento climatico possono essere superati con l'ingegno, l’impegno e la passione di tutti. Già nel trailer vediamo come le catastrofi naturali siano effettivamente aumentate e mutate, basti pensare agli uragani che hanno devastato recentemente i Caraibi e la Florida, ma anche come si sia avverata la previsione degli esperti, fatta nel 2006, dell’allagamento dell’area di Ground Zero. Un documento impressionante in cui Gore non punta assolutamente ad intimorire lo spettatore, bensì a spronarlo e a schierarsi con lui.
Gore e la linea politica divergente di Trump
In questo secondo documentario, il bersaglio principale sembra decisamente essere la linea politica del nuovo Presidente Donald Trump che, tempo fa, propose addirittura di togliere il Nobel a Gore perchè le esternazioni fatte non erano scientificamente attendibili. Nel trailer, infatti, vediamo il neo Presidente ironizzare sui cambiamenti climatici, a conferma del fatto che la sua politica “anti-sostenibile” non è assolutamente cambiata ma, anzi, è arrivata a cancellare il "Clean Power Plan", voluto da Barack Obama, sulle restrizioni delle emissioni delle industrie e la riduzione delle centrali a carbone. Speriamo solo che non ci sia bisogno di un terzo documentario per sensibilizzare le coscienze di tutti.