Weekend, il film sulla storia gay bocciato dalla Cei: “Scabroso e non utilizzabile”
Quando si alimenta qualche dubbio sull'influenza che la religione cattolica riesce ad avere in Italia, si dovrebbe pensare al fatto che esista una commissione istituita dalla CEI, la Commissione Nazionale Valutazione Film, che analizza e valuta i film sulla base delle tematiche valuta "il profilo morale" e "l'uso pastorale" dei film, al fine di favorire un approccio migliore a quelli che arrivano sul mercato. Esiste da decine di anni, ma nelle ultime ore è montata in cima agli onori delle cronache per il giudizio sul film di Andrew Haigh "Weekend", in uscita nelle sale italiane il 10 marzo. Molto atteso, il film racconta la storia d'amore fulminea, breve ma intensa, tra due ragazzi che vivono un amore omosessuale anomalo per le modalità e le tempistiche con le quali sboccia. La Commissione ha giudicato Weekend come "Sconsigliato, non utilizzabile, scabroso". Una definizione tranchant che non lascia molta possibità di interpretazione del giudizio.
A protestare contro questa definizione è stato il distributore italiano Teodora, tramite il rappresentante Cesare Petrillo, che in un'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano ha espresso il suo parere altrettanto diretto: "Pur essendo abituati a questo tipo di giudizi per alcuni dei titoli più innovativi e irriverenti del proprio catalogo, colpisce che stavolta la valutazione riguardi un film che racconta una semplice storia d’amore". Una storia che il regista ha definito "onesta, intima, autentica". Prosegue Petrillo: "Aspettiamo una valutazione completa, Giraldi è un critico cinematografico di prim’ordine. Però di fronte ad una vetusta e omofoba categorizzazione come questa nessuno mi toglie dalla testa che non avrebbero usato le stesse parole se la coppia fosse stata eterosessuale. Questi giudizi dimostrano l’orrore provato per il corpo maschile e verso l’omosessualità da parte di una Chiesa Cattolica ferma a secoli fa". Di fatto, la Commissione, come si legge sul sito, composta da 18 membri tra cui figurano laici e religiosi a diverso titolo impegnati nel settore della comunicazione sociale e dei mass-media, oltre ad evidenziare le tematiche delle pellicole, determina tre accezioni che evidenziano la valutazione della pellicola stessa, oltre a sottolineare in modo estremamente sintetico i temi del film. Nella scheda stilata dalla CNVF "Weekend" vengono evidenziati solo droga e omosessualità, valutazione per la quale Petrillo chiosa così:
Anche il nostro Lo sconosciuto del lago venne classificato inutilizzabile, ma lì avevamo immagini di fellatio in primo piano e di sesso anale. Chiaro, non condivido quel giudizio, ma comprendo che per la categorie della Commissione si potesse prestare a una tale proibizione – continua Petrillo – però qui mi scandalizzo di più perché il film parla di una storia d’amore, e racconta di paure ed incertezze nel parlare e confrontarsi con l’altro. Una questione dell’anima e del sentimento molto complessa ridotta a ‘droga e omosessualità’. Per questo affermo serenamente che la CEI ci fa schifo
La trama di "Weekend"
Glen e Russell s’incontrano, un venerdì sera, in un locale gay, e tra i due nasce subito una forte attrazione. Quello che sembrava solo un incontro occasionale per sesso, si trasforma in qualcosa di più. I due si svegliano nello stesso letto, ma il lunedì Glen dovrà partire per gli USA. I due ragazzi, decidono, così, di vivere un intenso week-end di sesso, chiacchiere e scambi di idee, desideri, ricordi e paure. Nonostante le evidenti differenze caratteriali, tra i due nascerà un tenero e autentico sentimento che li aiuterà a dare un senso alle proprie vite.