Will Smith: “Potrebbero costringermi a candidarmi come Presidente”
Potrebbe l'attore-rapper-produttore Will Smith uno giorno aggiungersi alla schiera dei "politici" americani? Non lo esclude e lo ha rivelato al corrispondente Tracy Smith, in un'intervista rilasciata al programma "Sunday Morning", che andrà in onda il 13 dicembre 2015. Smith, protagonista del nuovo film "Concussion", ha dichiarato che avrebbe da offrire molto di più se vestisse panni differenti da quelli di un semplice attore o musicista. Qualità che potrebbero emergere in forma di politica, a suo dire, a causa del recente dibattito nella corsa presidenziale: "Se la gente continua a dire cose folli come quelle rilasciate ultimamente su ‘muri' e musulmani, potrebbero costringermi a buttarmi nell'arena politica".
E le sue ispirazioni pare non appartengano alla candidatura da semplice governatore. Tutt'altro, il noto attore ambirebbe ad un posto in prima linea: "Dovrei essere il Presidente. Andiamo! Per cos'altro dovrei mai concorrere?". Will Smith, che ha vinto quattro Grammy Awards per il suo lavoro come rapper ed è stato nominato due volte per il premio Oscar come miglior attore (per "Ali" e "La ricerca della felicità"), è stato appena nominato per un Golden Globe per il film "Concussion", un film basato sulla storia vera del medico che identificò un danno cerebrale nei giocatori di football NFL, mettendo in crisi una delle organizzazioni più potenti del mondo.
La star di "Independence Day" e "Men in Black", che è già uno dei nomi più apprezzati e stimati di Hollywood, pare abbia ancora molto da realizzare. "Lo dico sempre ai miei figli, di essere meno realistici possibile per capire come rendere reale ciò che vogliono", ha dichiarato "Le cose migliori che siano mai accadute erano irrealistiche prima che accadessero. Quindi per quello che mi riguarda, penso che essere la più grande star del cinema nel mondo in realtà sia un obiettivo troppo piccolo!".
Quattro anni fa, Smith si è accorto di aver raggiunto il suo scopo e per questo motivo è arrivato a pensare ‘Che altro potrei fare?': "Ho capito che il mio sogno era troppo piccolo. Ho capito che non c'erano ragioni per le quali avessi dovuto presenziare nel mondo solo come una star del cinema".