63 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

25 anni fa usciva “Scent of a Woman – Profumo di donna”, film che regalò l’Oscar ad Al Pacino

Martin Brest, il 23 dicembre 1992, portava in un numero limitato di sale USA il remake del film di Dino Risi, con Vittorio Gassman, scegliendo come protagonisti un Al Pacino da Oscar e un giovane Chris O’Donnell perfetto per la parte. Due persone al bivio che si aiuteranno a vicenda per riprendere in mano le proprie vite. Capolavoro.
A cura di Ciro Brandi
63 CONDIVISIONI
Immagine

Lo straordinario “Scent of a Woman – Profumo di donna”, il 23 dicembre 1992, usciva in un numero limitato di sale statunitensi, ma la critica ne fu subito entusiasta. La pellicola, diretta da Martin Brest, con protagonista Al Pacino, è il remake dell'omonimo film, “Profumo di donna”, del 1974, diretto dal nostro Dino Risi e interpretato dall’indimenticabile Vittorio Gassman, a sua volta basato sul romanzo “Il buio e il miele”, di Giovanni Arpino, uscito nel 1969. La storia ha al centro le vicende di Charlie Simms (Chris O’ Donnell), uno studente di origini umili di una prestigiosa scuola del New England. Per pagarsi il biglietto aereo e torneare dalla famiglia per Natale, il ragazzo accetta un lavoro come accompagnatore, nel week-end del Ringraziamento, dello scorbutico Frank Slade, tenente colonnello in pensione e non vedente. Purtroppo, Charlie e un suo collega studente, giorni prima, assistono ad uno scherzo ai danni di Mr Trask, preside della scuola, il quale li metterà sotto pressione per sapere chi sono i colpevoli. Un vero e proprio ricatto, dato che Charlie non avrà la borsa di studio per Harvard se non farà quei nomi. Nel frattempo, il ragazzo ha modo di trascorrere il weekend con Frank, che lo porta a New York e si mostrerà un grandissimo viveur, amante delle belle donne, del tango e della bella vita in generale. Tra i due si creerà un fortissimo legame e Charlie lo salverà addirittura da un tentativo di suicidio, mentre Frank lo aiuterà a capire come comportarsi col Preside, intervenendo anche in prima persona.

Charlie e Frank, due vite al bivio

Lo sceneggiatore Bo Goldman è stato abilissimo nel riprendere il romanzo di Arpino e il film di Dino Risi e riportare tutta la vicenda a New York. Grazie all’impronta personale di Brest e alla fusione degli elementi creata da Goldman, assistiamo a due vicende parallele, molto diverse tra loro, ma entrambe basate sulla vita di due persone al bivio. Charlie non sa cosa fare col Preside perché il limbo in cui si trova catapultato all’improvviso è talmente lacerante che la decisione sbagliata potrebbe cambiargli totalmente la vita. Frank, invece, vuole rinascere come una fenice prima di farla finita, e in Charlie trova la spalla per affrontare quell’ultimo viaggio.

Al Pacino da Golden Globe e Oscar

Al Pacino, all’epoca, era già il divo di “Serpico”, “Il Padrino” e “Scarface” ma il ruolo del Tenente Colonnello Frank Slade (doppiato in italiano da Giancarlo Giannini) è tagliato su misura per lui. Per prepararsi, l’attore – noto per essere estremamente pignolo e meticoloso – volle incontrare Gassman per avere alcuni consigli  e frequentò anche  persone non vedenti fuori dal set per entrare al 100% nella parte. Non a casa, riuscì a portare a casa il Golden Globe e l’Oscar come Miglior attore protagonista, l’unico, finora, della sua immensa e magnifica carriera. Il co-protagonista Chris O’Donnell è la spalla perfetta nei panni del ragazzotto americano le cui uniche ricchezze sono una grandissima ambizione e un senso della giustizia ferreo, ma che forse senza l’aiuto di Frank si sarebbero insabbiate per sempre.

La colonna sonora, i premi e gli incassi

Degna di nota è anche la colonna sonora, curata da Thomas Newman. Il brano portante è “La violetera”, tratto dal cult “Luci della ribalta”(1931), di Charlie Chaplin ma il pezzo che fa da sfondo alla scena del bellissimo tango è “Por una cabeza”, di Carlos Gardel, risalente al 1935. Anche il pubblico apprezzò “Scent of a Woman – Profumo di donna” e, infatti, la pellicola è riuscita a portare a casa, globalmente, circa 134 milioni di dollari, partendo da un budget di appena 30. Al Pacino vinse l’Oscar ma il film conquistò altre 3 nomination (Miglior film, Miglior regia e Migliore sceneggiatura non originale) e fu premiato con 3 Golden Globe (Miglior film, drammatico, Miglior attore in un film drammatico e Migliore sceneggiatura).

63 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views