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30 anni fa usciva “Batman” di Tim Burton, cult generazionale con Michael Keaton e Jack Nicholson

Sono passati già 30 anni da quando il mitico “Batman” di Tim Burton sbarcava nelle sale della California, diventando un cult generazionale. Michael Keaton, Jack Nicholson e Kim Basinger formavano l’alchimia perfetta e agli attori si unirono le scenografie di Anton Furst, la fotografia di Roger Pratt, il montaggio di Ray Lovejoy e la fenomenale colonna sonora di Danny Elfman e Prince. E’ facile, quindi, capire come riuscì ad incassare 411 milioni di dollari e a vincere l’Oscar alla Migliore scenografia.
A cura di Ciro Brandi
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Il 19 giugno 1989 si teneva la première del film cult “Batman”, diretto da Tim Burton. Il regista ci porta nel cuore della cupa e misteriosa città Gotham City dove vive il magnate Bruce Wayne (Michael Keaton) che da piccolo ha assistito all'omicidio dei genitori. Il trauma subito lo accompagnerà come un’ombra per sempre e lo spingerà a combattere il male nei panni di Batman, l’Uomo-Pipistrello che di notte cercherà di difendere la città dal perfido Joker (Jack Nicholson), supportato dal fedele Alfred (Michael Gough) e dall’amore della fotocronista Vicky Vale (Kim Basinger).

Una genesi travagliata per un cult assoluto del mondo dei cinecomic

E’ assolutamente indubbio che il “Batman” di Tim Burton sia uno dei capostipiti, con “Superman” del 1978, della serie di cinecomic che hanno poi invaso le sale e sbancato il box office in questi decenni. A 30 anni di distanza, il film non ha mai perso il suo magnetismo ed è ancora uno dei più amati, un apripista che non è mai stato dimenticato ma che, anzi, si pone come punta della piramide di tutte le altre pellicole della DC e della Marvel. C’è da dire che la genesi del film è stata piuttosto lunga e travagliata. Infatti, i diritti sul personaggio dell’Uomo Pipistrello furono acquistati dalla DC Comics dall’ex fumettista Michael E. Uslan e dal produttore Benjamin Melniker già nel 1979, quando la stella di Batman era un po’ appannata. Nel 1981, i due pensarono di venderli alla Warner Bros. che affidò la scrittura di una sceneggiatura a Tom Mankiewicz, nel 1983. Lo script fu modificato varie volte e nel 1985 fu contattato Tim Burton per dirigerne il lungometraggio. Il regista veniva dal successo del primo film “Pee-wee’s Adventure”(1985) e la sua “affidabilità” aumentò anche grazie al clamore suscitato da “Beetlejuice – Spiritello porcello”(1988). Burton mise da parte lo script di Mankiewicz e lo fece riscrivere da Sam Hamm, appassionato di fumetti, e Warren Skaaren e, da quel momento, partì la macchina produttiva.

Michael Keaton, Jack Nicholson e Kim Basinger, tre scelte perfette ma piene di polemiche

Fu Tim Burton a proporre fortemente per il ruolo di Batman il suo amico Michael Keaton, diventato noto proprio grazie al successo di “Beetlejuice”. Prima di lui, la produzione aveva pensato stelle dei film d’azione come Mel Gibson, Dennis Quaid, Harrison Ford, Pierce Brosnan e anche Kevin Costner, ma Burton fu irremovibile. La scelta suscitò il panico tra i fan dell’Uomo Pipistrello che inviarono decine di migliaia di lettere alla Warner Bros. affinchè fosse scelto un altro attore più “idoneo”, secondo loro, ad interpretarlo. Tuttavia, anche se non muscolosissimo, non altissimo, ma pieno di fascino, carisma e dotato di uno sguardo al di fuori dal comune, Keaton convinse tutti dal primo trailer e, infatti, ancora oggi con Christian Bale, è uno dei volti più amati dai fan DC. Per il Joker, i produttori hanno sempre voluto solo Jack Nicholson anche se saltarono fuori i nomi di altre stare come Tim Curry, Willem Dafoe, Robin Williams e perfino quello di David Bowie. La trattativa fu lunga per le richieste surreali di Nicholson, il quale pretese di girare solo per alcune settimane e in determinate ore, di modificare parti dello script e di avere una percentuale sugli incassi, il che gli valse guadagni da capogiro. Prima di Kim Basinger, il ruolo di Vicki Vale doveva andare a Sean Young, poi in seguito furono fatti i nomi di Michelle Pfeiffer e Sharon Stone, ma non se ne fece nulla.

Le riprese, gli incassi e l'Oscar alla Migliore scenografia

Tutto il film fu girato in grandissimo segreto ai Pinewood Studios, di Londra, con le straordinarie scenografie di Anton Furst, basate sullo stile del cult “Metropolis”, di Fritz Lang ma sempre rispettando l’idea gotica e cupa di Gotham di Tim Burton. Ovviamente, la fotografia di Roger Pratt, il montaggio di Ray Lovejoy, i costumi di Bob Ringwood e Tony Dunsterville e la fenomenale colonna sonora di Danny Elfman e Prince hanno contribuito alla riuscita straordinaria di un progetto su cui pochi avrebbero scommesso. Costato circa 48 milioni di dollari, “Batman” riuscì ad incassarne più di 411.5, portando a casa il plauso della critica e l’Oscar alla Migliore scenografia.

Il videogioco e i tre sequel

Il successo planetario portò alla produzione di una serie animata, all’uscita del videogioco “Batman – The Movie” e tre sequel: “Batman – Il ritorno”(1992), diretto sempre da Burton, con protagonisti Michael Keaton, Michelle Pfeiffer (Catwoman) e Danny DeVito (il Pinguino); “Batman Forever”(1995), per la regia di Joel Schumacher e con Val Kilmer nei panni del protagonista e “Batman & Robin”(1997), diretto sempre da Schumacher ma con George Clooney e Chris O’Donnell nelle vesti dei due eroi. Gli ultimi due lungometraggi furono un disastro al botteghino e massacrati dalla critica. La resurrezione dell’eroe avverrà solamente nel 2005 grazie a Christopher Nolan e a “Batman Begins”, ma questa è un’altra storia.

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