“50 sfumature di grigio”, la parola alle star del porno: “Se quello è sesso estremo…”

"50 sfumature di grigio" dilaga, come era ampiamente prevedibile. Ne parlano e scrivono tutti, i cinema si vedono costretti a fare gli straordinari e a cercare di aggiungere il maggior numero di spettacoli possibile, fino al classico cartello-annuncio: "Tutti i posti per le proiezioni di 50 sfumature di grigio sono esauriti". E in Italia ha guadagnato 8 milioni e mezzo solo nella prima settimana di programmazione. Ma cosa ne pensano le stelle del porno nostrano del fenomeno che sta scioccando generazioni di donne e che sta generando disordini in ogni sala (a Varazze, è stato addirittura cancellato)? Milly D'Abbraccio, intervistata dal Fatto Quotidiano, non ha avuto parole buone
Non è male, ma ovviamente l'impressione varia a seconda del grado di confidenza che si ha con il sesso estremo, a me non ha impressionato, alla mia compagna un po' di più…Conosco bene il sesso estremo, sono una dominatrice, ma per praticarlo ci vuole molta psicologia, bisogna conoscere i limiti, altrimenti è pericoloso.
Ma il parallelo con Christian Grey, facoltoso manager dalle strane voglie, appare abbastanza azzeccato. Ecco l'aneddoto di Milly:
Chi vive a certi livelli ha bisogno di alzare il tiro, cerca adrenalina. Io li ho conosciuti. Alla fine degli Anni Novanta, a Milano, si è presentato un ricone e mi ha chiesto di andare con lui. Ho rifiutato. Dopo qualche giorno è tornato con una valigetta piena di soldi, l'ha aperta, ha rivoltato il contenuto sul pavimento, e mi ha detto: ‘Voglio che li raccogli con la fica. Se lo fai sono tutti tuoi".
Franco Trentalance, considerato alla pari di Rocco Siffredi, è pronto uscito in libreria con il suo porno-thriller d'esordio "Tre giorni di buio". A parte le assonanze con il titolo, di "50 sfumature di grigio" si è limitata a commentare non un granché bene:
In confronto al mio romanzo, è un brodino da ospedale. Non solo è adolescenziale nell’esposizione del contenuto erotico, ma contribuisce a perpetrare lo stereotipo disneyano del principe azzurro. Che cavolo! Una donna non è mica un esserino debole nato per aspettare che un uomo la salvi. Come libro e come film mi ha deluso. Ne promuovo però le tematiche. Non mi appassiona il bondage, ma in questa Italia di pavidi è bene parlare di sesso ad alta voce. Non solo al bar con gli amici quando nessuno può sentire.