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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Afghanistan, Costanza Quatriglio: “Aiutate i parenti del mio attore Basir Ahang o moriranno a Kabul”

La regista cinematografica lancia un appello affinché vengano aiutati i famigliari bloccati a Kabul di Basir Anhag, giornalista e poeta (che aiutò liberare un fotografo italiano dai Talebani), attore nel suo film Sembra mio figlio: “Alcuni parenti già uccisi nel 2018, le sorelle sono attiviste e rischiano di morire”. Lui stesso, di etnia hazara, chiede aiuto per la famiglia all’Italia, che l’ha accolto come rifugiato nel 2008.
A cura di Valeria Morini
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La regista cinematografica Costanza Quatriglio lancia un appello per salvare le sorelle e i parenti di Basir Ahang, giornalista e attivista afghano che è stato protagonista del suo film Sembra mio figlio. La situazione in Afghanistan dopo il ritorno al potere dei Talebani è allarmante, come ci tiene a far sapere la cineasta palermitana: "Alcuni familiari di Basir sono stati già assassinati nel novembre 2018 – si legge sull'Ansa – Le sue sorelle sono impegnate sul fronte dei diritti delle donne e delle minoranze. Non c'è tempo da perdere perché da anni la sua famiglia è un bersaglio". Per giunta, Ahang e la sua famiglia appartengono all'etnia hazara, perseguitata e invisa ai Talebani. Lui stesso ha parlato chiedendo aiuto al nostro Paese.

Chiedo aiuto all'Italia per salvare la mia famiglia bloccata a Kabul. I talebani stanno cercando i miei familiari. Le vie d'uscita si restringono di minuto in minuto.

Il film Sembra mio figlio su Raiplay

Una scena di Sembra mio figlio
Una scena di Sembra mio figlio

La premiatissima regista, volto noto dei festival di tutto il mondo, ha diretto nel 2018 Sembra mio figlio, acclamato al Festival di Locarno e visibile su Raiplay, perfetto per approfondire l'argomento Afghanistan (qui altri film sul tema). La pellicola ha vinto il Premio Amnesty “Arte e diritti umani” e il Premio CIR “Ambasciatori di Umanità”, oltre al Premio Visioni dal Mondo all'omonimo. Tratto da una storia vera, primo film di finzione della documentarista, racconta di Ismail e Hassan, due fratelli migrati dall'Afghanistan all'Italia da bambini. Ismail fa di tutto per trovare la madre, raggiungendo il Pakistan per incontrarla.

Chi è Basir Ahang

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Basir Ahang, nato a Ghazni il 1º marzo 1984, è un poeta, giornalista, attore e attivista afghano naturalizzato italiano. Si è laureato presso l'Università di Kabul in Storia e Letteratura persiana, e nel 2006 ha iniziato a collaborare con il quotidiano La Repubblica. Ha svolto un ruolo centrale nella liberazione del fotoreporter Gabriele Torsello rapito dai Talebani, ma successivamente, a causa delle minacce di morte ricevute, è stato costretto a lasciare l'Afghanistan ed è venuto in Italia come rifugiato politico nel 2008. Oltre a scrivere per diverse testate, ha un blog su medium.com, dove sta raccontando ciò che sta succedendo in Afghanistan, grazie ai contatti che ha con il suo Paese di origine. Questo uno stralcio da un suo testo:

In questo momento i Talebani hanno bisogno di legittimità internazionale e supporto economico, per questo nelle prossime settimane faranno di tutto per mostrarsi al mondo come una forza semi-moderata e aperta al cambiamento, mentre nel resto del Paese continueranno ad utilizzare la violenza per imporsi sulla popolazione. Se volete capire da che parte stiano i Talebani non ascoltate i proclami ma prestate attenzione alle loro azioni, soprattutto a quelle lontano dai riflettori. Personalmente non ho speranza alcuna se non quella di sbagliarmi, ma l’ultimo Hazara che si fidò dei Talebani fu Abdul Ali Mazari, storico comandante della resistenza Hazara. Il quale dopo aver accettato di incontrare i Talebani per siglare un accordo di pace, fu arrestato, torturato e gettato da un elicottero. Oggi, mentre a Kabul i Talebani posavano sorridenti nel quartiere Hazara della capitale , a Bamiyan facevano saltare in aria proprio la statua dedicata a Mazari. Un ultimo affronto ad un popolo che non ha mai accettato di essere soggiogato.

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