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Afghanistan, 5 film da vedere per capire la sua Storia e cos’è il regime talebano

Per comprendere meglio la storia della martoriata nazione asiatica e cosa significa il ritorno dei talebani al potere, guardiamo a cinque film del recente passato che possono essere un ottimo insegnamento: dal capolavoro d’animazione I racconti di Parvana a un classico come Il cacciatore di aquiloni.
A cura di Valeria Morini
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Per capire la situazione dell'Afghanistan e il ritorno al potere dei Talebani, è opportuno tornare indietro nel tempo, alle radici di questo movimento integralista che ha già guidato il Paese dal 1996 al 2001, alla guerra nata dopo il coinvolgimento del regime negli attentati di Bin Laden dell'11 settembre e a quello che tutto ciò ha comportato per la popolazione. Il cinema può venirci in aiuto: ecco cinque film che hanno ritratto in modo interessante la storia di una nazione così martoriata.

1. I racconti di Parvana (su Netflix)

Partiamo da un film d'animazione davvero intenso per tutta la famiglia. Prodotto dallo studio irlandese Cartoon Saloon e diretto da Nora Twomey dal romanzo di Deborah Ellis Sotto il burqa, I racconti di Parvana racconta la difficile vita di una bambina e dei suoi famigliari sotto il regime talebano. La piccola protagonista ricorda la "Ragazza afgana" fotografata da Steve McCurry e si trova sospesa tra una realtà terribile e l'immaginazione che la porta a creare una favola meravigliosa. Visivamente stupefacente, poetico, delicato e davvero emozionante, è un piccolo grande gioiello da non perdere, che riassume meglio di tanti telegiornali cosa significa (per le donne e non solo) fare i conti con il fondamentalismo di questo movimento.

2. Il cacciatore di aquiloni (su YouTube e AppleTv a pagamento)

Inevitabile l'adattamento dal celeberrimo bestseller di Khaled Hosseini che racconta una straziante storia d'amicizia e decenni di storia afghana. Nonostante il tono melodrammatico, il film e il romanzo ci insegnano particolari importanti: la feroce repressione della comunità hazara, una minoranza etnica perseguitata, le sevizie sui bambini, il legame tra talebani e oppio/eroina (alla faccia della regola islamica che vieta le droghe). Ma anche la bellezza della caccia agli aquiloni, sport nazionale afghano ovviamente cancellato dai talebani.  Ahmad Khan Mahmoodzada, che interpreta il piccolo Hassan, è stato perseguitato per aver recitato nel film e, compiendo un viaggio avventuroso e terribile, si è rifugiato in Svezia. "Non riesco a dormire e non posso credere a cosa sta succedendo alla mia bella madrepatria", ha scritto Mahmoodzada su Instagram al ritorno dei talebani al potere.

3. Viaggio a Kandahar

Uno dei film migliori per capire la situazione delle donne sotto il regime. Una giornalista afghana emigrata in Canada ritorna nel suo Paese, preda del fanatismo che nasconde le donne sotto i burqa, per cercare la sorella che annunciato l'intenzione di suicidarsi. Gli occhi meravigliosi e lo sguardo intenso di Nelofer Pazira, che interpreta se stessa (la storia è in parte vera), si posano con malinconia sugli orrori di una nazione straziata, con la regia di Mohsen Makhmalbaf, uno dei più importanti registi iraniani. Il film è stato girato in Iran e, in segreto, anche in Afghanistan. Sullo stesso argomento (ma ambientato alla caduta del regime), è da vedere anche Alle cinque della sera diretto da Samira Makhmalbaf, la figlia di Mohsen.

4. Fahrenheit 9/11 (su YouTube e AppleTv a pagamento)

Michael Moore, il documentarista più arrabbiato del cinema americano, gira un film esplicitamente contro la presidenza di George W. Bush parlando dell'11 settembre e degli interventi militari in Afghanistan e Iraq. Arriva a tracciare le relazioni fra la famiglia Bush e quella di Bin Laden, il governo saudita e i talebani. Vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes 2004.

5. Leoni per agnelli (su Amazon Prime Video)

Anche in questo caso il punto di vista è americano, ma Robert Redford, regista e protagonista insieme ad altre due star del calibro di Tom Cruise e Meryl Streep, ha uno sguardo lucido e disincantato, decisamente avverso alla politica Bush. Tre storie: un professore universitario discute della situazione post 11 settembre con un allievo, una giornalista intervista un senatore su una nuova linea bellica, due soldati americani partecipano a un'operazione in Afghanistan. Non è facile parlare di politica al cinema: più che darci risposte, Redford ci spinge a porci domande.

Bonus: per gli spettatori più cinefili, consigliamo anche il film Come pietra paziente, di produzione afghana, con la bravissima Golshifteh Farahani. Per chi pensasse che il Paese asiatico non produca titoli, ricordiamo che l'Afghan Film Organization esiste dal 1968 e che molte pellicole realizzate negli anni 70-80 sono sopravvissute alla distruzione dei talebani perché nascoste nei granai e nei depositi: sul ritrovamento di questo materiale esiste il documentario A Flickering Thruth (su Prime Video in inglese). Ricordiamo, infine, anche per commemorare Gino Strada, Jung – Nella Terra dei Mujaheddin, documentario girato tra il 1999 e il 2000 durante il viaggio del fondatore di Emergency con Ettore Mo nel primo presidio sanitario per i feriti di guerra ad Anabah.

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