Anche ai Box Office, “Wolverine” non è più “immortale”
"Wolverine: l'Immortale" non sfonda negli States. In attesa dei risultati italiani, che non dovrebbero essere altrettanto incoraggianti, quelli americani segnalano che l'eroe della Marvel non è assistito bene dal pubblico, ma soprattutto da sceneggiatori e registi. La critica l'ha praticamente stroncato e, se le prime stime prevedono un incasso di oltre 70 milioni solo nel primo weekend, dopo il debolissimo esordio, seguito da un venerdì nero per il cinema americano e da un sabato altrettanto noioso, le stime si sono ridotte a 50 milioni di dollari.
Il risultato resta buono, considerando che è costato circa 100 milioni di dollari. Con gli incassi worldwide, quindi, arriverà tranquillamente ad un attivo più che soddisfacente, ma resterà comunque un risultato a metà. Un film, un franchise, che ha il dovere di fare di più, soprattutto dal lato stilistico e narrativo. In questo è mancato "Wolverine: l'Immortale", la scommessa sarà ritentarci, rilanciandolo a tutto tondo, dando finalmente la giusta dimensione e la dignità, che per adesso latita, ad uno dei personaggi più amati di sempre. Cercando anche di ricompensare gli sforzi, per ora vanificati, di un sincero ed onesto Hugh Jackman.