Anna Todd: “After 3 potrebbe essere possibile se questo secondo film verrà sostenuto”
Arriverà in Italia il 2 settembre After 2, secondo capitolo tratto dalla saga letteraria di successo scritta da Anna Todd. Dopo il successo del primo film, con protagonisti Josephine Langford nei panni di Tessa e Hero Fiennes Tiffin in quelli di Hardin, si aggiunge a questo secondo atto un nuovo personaggio, quello di Trevor interpretato da Dylan Sprouse, che rappresenta una novità rispetto al romanzo, in cui questo carattere di fatto non esiste.
Dopo l'uscita del trailer molti appassionati hanno notato differenze rispetto al libro e che l'autrice Anna Todd, che ha collaborato attivamente alla stesura della sceneggiatura e alla lavorazione di After 2 (After we collided il titolo originale), ha spiegato in un'intervista a Fanpage.it il senso di queste scelte di scrittura, soffermandosi su molti dettagli, dall'assenza di Zed sostituito da Trevor al carattere più spinto di questo secondo film in fatto di riferimenti espliciti al sesso, aspetto di cui abbiamo parlato anche in un'intervista ai tre attori protagonisti Hero Fiennes Tiffin, Josephine Langford e Dylan Sprouse.
A giudicare dal trailer del film, e anche basandomi su quanto da te anticipato in passato, questo secondo capitolo di After è molto più fedele al libro di quanto non lo fosse il primo. Lo confermi?
Sì, sicuramente. Il primo film rappresentava il classico caso in cui le persone si imbattono in qualcosa che non conoscono. Da parte dei fans c'è stato un contraccolpo, abbiamo capito che volevano davvero il libro, che non erano interessati ad una nuova versione di After, volevano After e le cose che di quel libro hanno amato. Quindi abbiamo cercato di tenere conto della cosa, ci siamo assicurati di riproporre le scene più iconiche. Credo che questo rapporto diretto con l'opera letteraria si possa notare anche guardando il materiale che abbiamo pubblicato sui social. Ovviamente ci saranno sempre differenze e piccole variazioni per dare senso al film, ma abbiamo provato, e credo siamo riusciti, a rimanere molto vicini al libro, più di quanto era accaduto nel primo capitolo.
Una cosa che molti fan hanno sottolineato è relativa al personaggio di Zed, che in questo film è molto meno rilevante di Trevor, a dispetto di quanto accade nel libro. Perché hai apportato questa novità nella fase di stesura della sceneggiatura?
Questo è forse il tema principale e più discusso. Anche nel primo film mi sono spesa molto per spingere di più il personaggio di Zed nella storia, e nessuno sembrava dissentire (ride), con il secondo abbiamo provato a correggere il tiro leggermente. Ad essere onesta, al netto del dispiacere dei fan, non avrebbe avuto molto senso per il film, visto che nel primo capitolo della saga Tessa e Zed quasi non hanno interazione e molte delle scene girate di cui erano protagonisti sono state rimosse in ogni caso. Quello che aveva senso per Tessa nel film era trovare qualcuno come Hardin – nel suo gruppo di amici non ha con Steph lo stesso rapporto di amicizia che c'è nel libro. Il primo film non permetteva il reinserimento di Zed e quindi quello che abbiamo deciso di fare è stato combinare i personaggi di Trevor e Zed. Le storie sono ovviamente diverse e non avrebbe avuto senso forzare la sua presenza considerando tutto quello che accadeva, dall'inizio del tirocinio di Tessa al suo trasferimento a Seattle. Adoro l'attore che interpreta Zed e adoro lui come personaggio, così come so che anche i fan lo adorano, so che se ne parlerà molto. Dopo il secondo film Zed ci mancherà, ma vista l'impostazione del primo capitolo non avrebbe avuto alcuna ragione includerlo.
Secondo l'opinione di molti, quella tra Tessa e Hardin è una relazione tossica destinata a non avere futuro. Sei d'accordo con questa interpretazione?
Sì e no. Sono d'accordo con il fatto che abbiano una relazione complicata, questo è il fulcro della storia, sono due persone che commettono errori e cercano di mettere le cose a posto. Penso che ognuno possa avere le sue opinioni, il mio lavoro è scrivere e tutti sono liberi di pensarla a loro modo, ma il più delle volte la maggior parte dei commenti negativi arriva da persone che non hanno letto il libro, cosa che può essere piuttosto frustrante, perché c'è un punto del racconto in cui scrivo di come i due personaggi parlino della tossicità della loro storia, di quanto negativa possa essere, dopodiché lui va in terapia, lei si trasferisce in un altro Stato. Sono in forte disaccordo con l'edulcorazione delle storie, quando scrivi qualcosa non significa che approvi o addolcisci i fatti, li stai solo raccontando. Quello che mi interessava era scrivere delle cose che creassero delle controversie e di cui le persone potessero parlare. Se After fosse stato un libro su come Tessa riusciva a cambiare immediatamente Hardin, sarebbe stato poco realistico, nessuno se ne sarebbe interessato. Preferisco evocare emozioni forti in entrambe le direzioni, non una love story perfetta in cui nessuno commette errori.
After 2 sembra essere molto più aperto sull'argomento sesso. Come mai nel primo capitolo vi eravate posti dei limiti sotto questo aspetto?
Per il primo capitolo di After il distributore americano aveva imposto la classificazione di film vietato ai minori di 13 anni (PG-13, ndr). L'approccio cinematografico era stato molto soft e prudente e in realtà abbiamo filmato scene molto più spinte di quelle inserite nel film, tagliando tanto materiale proprio a causa del rating. Per il secondo film abbiamo filmato materiale molto simile, ma grazie ad una classificazione diversa (R – Restricted under 17, ndr) non abbiamo dovuto tagliarle. Tutto appare molto più intenso perché il nostro obiettivo era questo proprio perché in linea con il libro. La relazione è complicata, Tessa e Hardin hanno problemi che spesso provano a risolvere proprio con il sesso. Non ci riescono, ma fa parte di questa fase. Il rapporto fisico è per loro molto importante e se l'avessimo ridimensionato avremmo trattato la storia a metà. Per questo ho ritenuto molto importante che questo secondo film fosse classificato "R", non solo per il sesso ma per mostrare la reale intimità tra queste due persone.
In sostanza è la naturale evoluzione della loro relazione?
Esatto e credo anche che questa rappresentazione serva alle giovani generazioni, anche agli adulti ma soprattutto ai giovani, per allontanare l'idea del sesso come qualcosa di imbarazzante per le ragazze, da tenere segreto, mentre nella realtà è un momento naturale della vita di cui non ci si dovrebbe vergognare ma che dovrebbe rendere più forti e curiose. La curiosità è una cosa positiva.
Un film è il frutto di un lavoro di gruppo. Come autrice del libro c'è qualcosa che ritenevi essenziale e alla quale ti sei trovata costretta a rinunciare nel film?
Non propriamente per questo secondo film, ma c'è stata una scena in particolare, quella del pattinaggio sul ghiaccio, per la quale abbiamo avuto l'unica vera divergenza. Una scena che nella mia testa andava fatta in modo completamente diverso ma, come tu dicevi, si tratta di una collaborazione e, avendo io fatto solo due film, la mia non è certamente la risposta migliore. Ma per questa scena la resa è stata davvero molto diversa dal libro e io ho spinto perché venisse cambiata. Alla fine, però, si tratta semplicemente di una scena e il regista ha pensato a questa soluzione, vedremo come reagiranno i fan. Però posso dire che questa è stata la sola volta in cui mi sono arrabbiata.
Il tuo successo come scrittrice arriva da giovanissima, grazie a una piattaforma social (Wattpad, ndr). Credo che questa cosa aiuti a sfatare molti pregiudizi riguardanti l'idea che il libro sia qualcosa di vecchio e polveroso, appartenente al passato. Credi di poter essere una fonte di ispirazione per chi ha l'ambizione della scrittura?
Lo spero molto. Anche tra i miei stessi lettori so che in molti stanno scrivendo e ricevo molte mail e lettere di persone che, pur non essendo grandi fan dei miei lavori, ammirano la mia storia e sottolineano come questo sia un mondo in cui tante porte ti vengono chiuse in faccia. Io sto cercando di buttare giù delle porte non solo per me, ma anche per altre persone. Ho questa opportunità per poter sfruttare una sorta di potere […] Per qualche strana ragione la scrittura, specialmente per gli altri scrittori, è qualcosa che attiene all'intelligenza e alla cultura. Io ho letto centinaia di libri, forse migliaia, è la mia passione e credo che nessuno possa dirmi che non ho le carte in regola per scrivere. Spero non solo che la mia storia sia utile ad allontanare il pregiudizio secondo cui i libri appartengano al passato, ma anche che possa cambiare l'idea di chi abbia titolo per scrivere un libro. Non mi interessa se sei una ragazzina 15enne che sta scrivendo il suo primo libro al computer, sei comunque una scrittrice, non meno di un uomo 45enne che ha un master in scrittura creativa. Uno scrittore è uno scrittore, come i cantanti sono cantanti e gli artisti sono artisti. Tutti gli ostacoli che sono stati creati in passato dovrebbero essere buttati giù.
Il Covid è stato preceduto sia dal libro che da queste secondo film, realizzato prima della pandemia. Stai valutando l'ipotesi di modificare alcuni aspetti della storia in chiave coronavirus per evitare il pericolo di raccontare un mondo che non esiste più?
Non sono certa della cosa, ma non penso che i film abbiano bisogno di questa contestualizzazione, semplicemente perché se dovessimo inserire il Covid nella storia dovremmo fare lo stesso per la politica e altre cose di attualità simili. Penso quindi che immagineremo After come una sorta di via di fuga, che permetta di dimenticare per un'ora e mezza quello che è accaduto. Al contrario, per i libri che scriverò in futuro sarà necessario contemplare l'aspetto Covid, essendo il mondo completamente diverso da come era 7 mesi fa.
Cosa puoi dirmi di After 3?
In realtà non posso dire nulla, però posso dire che più persone supporteranno il film e creeranno discussione attorno alla saga, maggiore sarà la possibilità di una prosecuzione. Per il resto vedremo cosa accadrà.