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Asia Argento contro Dissenso Comune: “Solo un modo per pulirsi la coscienza dopo mesi di silenzio”

Non c’è il nome di Asia Argento tra le 124 donne del cinema italiano firmatarie del manifesto contro le molestie. L’attrice, tra le accusatrici di Weinstein, ha rifiutato di sottoscrivere il documento: “Tutto annacquato, aspetto dei gesti concreti”.
A cura di Valeria Morini
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A chi si chiedeva il motivo dell'assenza di Asia Argento da Dissenso Comune, il manifesto delle attrici e registe italiane contro le molestie, ci pensa lei stessa a rispondere: Asia, tra le accusatrici di Harvey Weinstein, ha rifiutato di sottoscrivere il documento, che ha definito su Twitter "La letterina di Babbo Natale delle ‘donne del cinema italiano' contro le molestie. Contestano l'intero sistema ma si guardano bene dal fare nomi". L'attrice ha quindi attaccato il movimento in un'intervista al Fatto Quotidiano, bocciando sostanzialmente l'iniziativa: "Non vedo un programma, tanto meno politico. È tutto annacquato, non si capisce neanche cosa vogliono dire. È soltanto un modo per pulirsi la coscienza rispetto al silenzio in cui ci hanno avvolte. Poi a me vengono a dire ‘sei stata zitta per vent'anni', come se ci volesse un attimo per elaborare una violenza. Ma anche chi non ha subito nulla può schierarsi dalla parte delle vittime ".

I contatti tra Asia Argento e le firmatarie

"Noi non puntiamo il dito solo contro un singolo «molestatore». Noi contestiamo l’intero sistema", dice il testo del manifesto Dissenso Comune. Testo che, sostiene la Argento, risolverebbe dunque ben poco. Tra i 124 nomi delle donne che hanno firmato (da Paola Cortellesi a Geppi Cucciari, da Kasia Smutniak alle sorelle Comencini), stride l'assenza di Asia, che pure ha lanciato gravissime accuse di stupro a Weinstein e ha parlato di molestie da parte di un regista italiano. Al Fatto Quotidiano, ha svelato di essere stata inizialmente contattata dal gruppo:

Sono stata contattata da Jasmine Trinca. (…) Quando mi hanno chiamata, avevano già buttato giù una prima stesura dell'appello senza neanche consultarmi. (…) Sono stata messa in una chat del gruppo e ho chiesto che venisse inserita anche Miriana (Trevisan, che ha accusato Giuseppe Tornatore, ndr). Non l'hanno contattata fino a un paio di giorni fa. Però hanno fatto firmare Cristiana Capotondi che ha difeso Fausto Brizzi.

La Argento ha quindi manifestato alle altre donne il suo dissenso per una "cosa troppo annacquata", chiedendo di fare nomi e cognomi. Le firmatarie, però, non avrebbero risposto ai suoi messaggi né alle sue richieste di incontrarsi di persona. A quel punto, è scattata la decisione di togliersi dal gruppo e non firmare il documento. Le colleghe avrebbero anche rifiutato il suo invito alla Women's March di Roma, in cui la Argento ha tenuto un discorso: "Non si è presentato nessuno. Come sempre sono una outsider, non rientro neanche nel dissenso comune. Sono sola nella mia battaglia". Su Twitter, la Argento ha quindi fatto un ulteriore appello al movimento:

Aspetto dei gesti concreti, quelli che abbiamo fatto noi per prime: denunciando, aiutandoci a vicenda, condividendo i traumi, scendendo in piazza, gridando il vero dissenso contro il patriarcato. Allora sì potremo finalmente unirci e combattere veramente insieme.

Stefano Accorsi commenta l'assenza di Asia Argento

Intanto, arrivano i primi commenti dai colleghi attori sulla situazione. È il caso di Stefano Accorsi che, ospite a Sky Tg24  per la promozione del film "A casa tutti bene" di Gabriele Muccino (peraltro in passato accusato di violenze dalla ex moglie), ha commentato così: "Mi spiace che tra le firme non ci sia quella di Asia Argento, che è stata la persona che in Italia ha denunciato delle molestie. Però era molto sola in Italia e oggi che si firma una lettera che tocca esplicitamente l'argomento Weinstein, credo sarebbe dovuta partire da lei. Mi dispiace".

Francesca d'Aloja ritira la firma dal manifesto

Proprio l'assenza della Argento ha già scatenato le prime divisioni interne al movimento. Una delle 124 professioniste coinvolte nel manifesto, Francesca d'Aloja (attrice, scrittrice e regista, moglie di Marco Risi), ha ritirato la sua firma.

Vorrei dichiarare pubblicamente il mio dissenso per non aver esplicitamente fatto il nome di Asia Argento nel doc Dissenso comune. Ho firmato perché le parole espresse sono sacrosante, tuttavia ho più volte sottolineato l'imperdonabile assenza di A.A, mi auguravo un ripensamento. PS: Per quel che vale, mi dissocio e tolgo la firma dal "manifesto" Dissenso Comune. Ho le mie buone ragioni.

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