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Avatar si ferma, stop alla produzione dei tre sequel a causa del Coronavirus

Le riprese previste per venerdì 20 marzo in Nuova Zelanda sono state bloccate dalla Film Commission delle isole del Pacifico come precauzione contro l’epidemia di Coronavirus. Jon Landau, produttore dei film, conferma: “Siamo nel mezzo di una crisi globale, penso che ora tutti devono fare ciò che possono per cercare di appiattire la curva del contagio”.
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Una maledizione circonda la produzione dei tre sequel di "Avatar". Le riprese previste per venerdì 20 marzo in Nuova Zelanda sono state bloccate dalla Film Commission delle isole del Pacifico come precauzione contro l'epidemia di Coronavirus. Il rinvio è "fino a nuovo avviso". Il team esecutivo del film sarebbe partito venerdì da Los Angeles alla Nuova Zelanda per riprendere un nuovo blocco di riprese presso gli Stone Street Studios della capitale, a Wellington. Jon Landau, produttore dei film, ha dichiarato alla New Zealand Herald: "Abbiamo ritardato le riprese. Avevamo intenzione di venire venerdì sera con un gruppo di persone, ma abbiamo deciso di fermarci e continuare a lavorare qui a Los Angeles. Siamo nel mezzo di una crisi globale, penso che ora tutti devono fare ciò che possono per cercare di appiattire la curva del contagio". 

Le riprese dei nuovi film di Avatar

A partire dalla metà del 2019, le riprese dei tre sequel di "Avatar" si sono alternate tra Kumeu, Auckland e Wellington. Il programma di riprese attuale coprirebbe due film e mezzo. Girato in 3D stereoscopico, l'opera farà un massiccio utilizzo di effetti visivi. Basti pensare che non sono previste riprese esterne naturali. Queste le date d'uscita dei film, che potrebbero subire stravolgimenti: "Avatar 2" è fissato per il 17 dicembre 2021, "Avatar 3" è previsto per dicembre 2023, "Avatar 4" per dicembre 2025 e "Avatar 5" per dicembre 2027.

Il Coronavirus in Nuova Zelanda

E la Nuova Zelanda ha visto negli ultimi giorni per la prima volta contagi da Coronavirus. La situazione è sotto controllo: 12 contagiati totali. Il Primo ministro Jacinda Ardern non ha però perso tempo, annunciando subito restrizioni di viaggio. A partire da domenica scorsa, tutti i visitatori internazionali in Nuova Zelanda devono autoisolarsi per 14 giorni all'arrivo, ad eccezione di quelli provenienti dalle nazioni delle isole del Pacifico. Sono misure senza precedenti nella storia della Nuova Zelanda.

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