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Berlinale 2020, presentato Hillary il docufilm sulla vita di Hillary Clinton

Alla settantesima edizione della Berlinale è stato presentato un docufilm, diviso in quattro parti, sulla vita di Hillary Clinton, semplicemente intitolato “Hillary”. La regista, Nanette Burnstein, ha ripercorso la storia umana e politica della ex first lady nei minimi dettagli e oltre ad omaggiare la sua figura, il film rappresenta un’analisi sulla realtà americana e i suoi limiti.
A cura di Ilaria Costabile
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Il 20 febbraio ha avuto inizio il Festival del Cinema di Berlino, dai più conosciuto come Berlinale, arrivato alla sua 70esima edizione. Nel corso della manifestazione, tra le più importanti in fatto di arte cinematografica, è stato presentato un documentario su Hillary Clinton.

L'ex first lady, nonché candidato democratico alle elezioni contro Donald Trump, è la protagonista di una serie di intensi e dettagliati documentari, presentata al Sundance Festival e approdata anche al Festival di Berlino, dal titolo "Hillary", firmata dalla regista Nanette Burstein. I documentari verranno trasmessi anche sulla piattaforma streaming Hulu e complessivamente hanno una durata di 4 ore. Alla Berlinale, insieme alla regista, ha presenziato anche l'ex concorrente alla presidenziali americane che ha parlato apertamente della percezione che ha avuto rivedendosi sul grande schermo, in un progetto cinematografico che parlasse della sua vita.

La storia di Hillary Clinton

Tutto il viaggio attraverso la vita di Hillary Clinton è costruito attraverso un flashback, dal presente più prossimo, ovvero la sconfitta alla campagna elettorale, per poi ripercorrere a ritroso i momenti più significativi della sua formazione, come ad esempio l'Università, frequentata a Yale, dove ha conosciuto il suo futuro marito Bill Clinton. Non poteva mancare, ovviamente, il periodo in cui il suo consorte ha guidato l'America, compreso dello scandalo di Monica Lewinsky, fino ad arrivare al momento in cui Hillary diventa davvero il centro della pellicola: dalla sua nomina a senatrice fino alla corsa per conquistare la Casa Bianca.

Hillary si prende la scena

In un'intervista la senatrice, che ha già scritto un'autobiografia, ha espresso le sue sensazioni in merito all'opera di Nanette Bustein e ha dichiarato: "Ciò che Nanette fa davvero bene è inserire la mia storia nell'arco più ampio della vita delle donne, della storia delle donne, del movimento delle donne e anche del sistema politico. Mi sembra che parte del motivo per cui la mia figura è diventata opaca sia stato il fatto di essere stata messa sotto i riflettori del pubblico come un diverso tipo di first lady. E questo ha dato troppo fastidio". Il film si presenta non solo come il racconto di una delle donne che ha segnato la politica americana, che ha cercato di farsi strada per i suoi meriti, ma cerca di dare una spiegazione sul perché non ci sia stato ancora un presidente donna.

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