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Bisio sul caso Brizzi: “Distinguere tra molestie e avance. Le ragazze molestate denuncino”

L’attore, che ha lavorato diverse volte con Brizzi, difende il regista dal clamore mediatico, invitando le ragazze che ritengono di essere molestate a denunciare. Poi aggiunge: ” Andrebbero separate le persone dalle opere”.
A cura di A. P.
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Anche Claudio Bisio dice la sua sul caso scandali sessuali e la bufera che ha coinvolto, negli ultimi giorni, il regista Fausto Brizzi. L'attore meneghino ha lavorato più volte insieme a Brizzi, quattro per la precisione, nei film "Ex", "Maschi contro femmine", "Femmine contro maschi" e "Indovina chi viene a Natale". In un'intervista al Corriere per la presentazione del suo ultimo film da protagonista, ha mostrato di essere molto scosso per quanto sta accadendo, mostrando vicinanza all'amico regista e a sua moglie, pur non facendo mancare il suo appoggio morale alle donne che hanno eventualmente subito molestie, invitandole a denunciare.

Sono molto vicino a Fausto Brizzi, alla moglie Claudia Zanella. Intanto penso che dobbiamo distinguere molto tra molestie, violenze, avance. Provarci è una cosa, toccare e chiudere la porta a chiave è un’altra. Invito le ragazze molestate e violentate a denunciare. Ritengo ridicolo togliere il personaggio di Kevin Spacey dai titoli, Caravaggio era un assassino, Oscar Wilde non era una brava persona, andrebbero separate le persone dalle opere. Mi sembra ridicolo anche che la Warner abbia tenuto in ghiacciaia il nome di Brizzi

Bisio non è il solo personaggio del mondo dello spettacolo ad aver espresso un parere equilibrato, a tutela del regista, ma al contempo di solidarietà per le potenziali vittime di abusi. Nancy Brilli, Federico Moccia, Neri Parenti, sono solo alcuni dei nomi che negli ultimi giorni si sono mostrati sorpresi di quanto si stia dicendo in merito a Brizzi, ribadendo si tratti di descrizioni che nulla hanno a che fare con il Fausto Brizzi da loro conosciuto.

La lettera della moglie di Fausto Brizzi

Claudio Bisio ha fatto anche riferimento alla lettera scritta da Claudia Zanella, la moglie di Brizzi, indirizzata proprio al direttore del quotidiano di via Solferino. Lettera in cui la Zanella ha mostrato il massimo appoggio a suo marito in un momento in cui si trova al centro di una vicenda mediatica nella quale gli è quasi impossibile difendersi, provenendo le accuse da rivelazioni anonime fatte in televisione, ma mai tramutatesi in effettive denunce. Su questo elemento si concentrava un passaggio della lettera:

Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio.

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