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Buon compleanno ad Alvaro Vitali, l’inimitabile Pierino compie 70 anni

Alla fine degli anni ’60, fu Federico Fellini a volerlo in alcuni suoi cult e per lui fu un trampolino di lancio enorme. Alvaro Vitali, il 3 febbraio, compie 70 anni e negli anni ’70 diventò uno degli attori di punta della commedia sexy all’italiana per esplodere poi negli ’80 con il personaggio di Pierino. Purtroppo, passato quel periodo, la sua stella ha cominciato ad affievolirsi e, negli ultimi anni, lo abbiamo visto in un reality, poi ospite nei salotti tv e in alcune commedie di scarso seguito.
A cura di Ciro Brandi
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Verso la fine degli anni ’60, fu Federico Fellini a scoprirlo e a volerlo in alcuni suoi cult e per lui fu un trampolino di lancio enorme. Alvaro Vitali, il 3 febbraio, compie 70 anni e negli anni ’70 diventò uno degli attori di punta della commedia sexy all’italiana per esplodere poi negli ’80 con il personaggio per cui tutti lo ricordano maggiormente, l’inimitabile Pierino. Purtroppo, passato quel periodo, la sua stella ha cominciato ad affievolirsi e, negli ultimi anni, lo abbiamo visto in un reality, poi ospite nei salotti tv e in alcune commedie di scarso seguito.

L’esordio con Federico Fellini

Vitali è nato a Roma, nel quartiere di Trastevere. Da adolescente, ha lavorato come elettricista anche se ha sempre avuto la passione per il canto e per il ballo. Un giorno, si  presenta ad un provino con il grande Federico Fellini che fu colpito dal suo aspetto fisico e lo assoldò, successivamente, per 4 sue pellicole: Fellini Satyricon (1969), I clowns (1971), Roma (1972) e Amarcord (1973). Nello stesso periodo, Vitali sarà anche in Che? (1972), di Roman Polanski; Mordi e fuggi (1973), diretto da Dino Risi; La Tosca (1973), per la regia di Luigi Magni; Rugantino (1973) e Polvere di stelle (1973), dell’indimenticabile Alberto Sordi.

Alvaro Vitali re della commedia sexy all’italiana

Dopo Romanzo popolare (1974), di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi e Ornella Muti, per Alvaro Vitali inizia il periodo d’oro della commedia sexy all’italiana. A lanciarlo nel genere fu il produttore Luciano Martino, dopo averlo visto ne La poliziotta (1974), di Steno, dove recitava accanto a Mariangela Melato. Da quel momento, Vitali lavorerà con la Dania Film e sono gli anni di pellicole come L’insegnante (1975), La dottoressa del distretto militare (1976), La soldatessa alle grandi manovre (1978), di Nando Cicero; La liceale (1975) e La poliziotta fa carriera (1976); La professoressa di scienze naturali (1976), diretti da Michele Massimo Tarantini; La dottoressa sotto il lenzuolo (1976), di Gianni Martucci e L’infermiera di notte (1979) e La ripetente fa l’occhietto al Preside (1980) di Mariano Laurenti. Vitali lavora con bellissime donne come Edwige Fenech, Lilli Carati, Gloria Guida, Paola Senatore, Anna Maria Rizzoli e grandi attori tra i quali spiccano i nomi di Renzo Montagnani, Lino Banfi, Gigi Ballista, Gianfranco D'Angelo, Mario Carotenuto, Giacomo Rizzo e Gianfranco Barra.

Il successo del personaggio di Pierino

Nel 1981, inizia la sua straordinaria avventura cinematografica nei panni di Pierino, l’esilarante eroe delle barzellette che lo ha reso una vera e propria icona della comicità. Film come Pierino contro tutti (1981), Pierino colpisce ancora (1982), di Marino Girolami; Pierino medico della SAUB (1981), diretto da Giuliao Carnimeo e altre pellicole sullo stesso filone come Giggi il bullo (1982), diretto sempre da Marino Girolami; Gian Burrasca (1982), diretto da Pier Francesco Pingitore e Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento (1983), di Nando Cicero hanno un seguito enorme. Con lo svanire del periodo d’oro della commedia sexy, però, anche la stella di Vitalia non brilla più come prima.  Nel 1990, Mariano Laurenti cerca di rilanciarlo con Pierino torna a scuola (1990), ma ormai il seguito si era affievolito e il personaggio non faceva più presa come un tempo. Dopo la commedia Club Vacanze (1995), di Alfonso Brescia, la sua carriera subisce uno stop totale.

Striscia la notizia e il ritorno al cinema

Nel 1998, torna in tv con la miniserie S.P.Q.R., di Claudio Risi e al cinema con la commedia Se lo fai sono guai (2001), di Michele Massimo Tarantini, seguito da Ladri di Barzellette (2004), di Bruno Colella e Leonardo Giuliano. Antonio Ricci lo vorrà anche a Striscia la Notizia, nei panni di Jean Todt, direttore della Scuderia Ferrari, affiancandolo a Dario Ballantini nei panni di Luca Cordero di Montezemolo, e poi facendo la caricatura di personaggi come la madre dell’avvocato Giulia Buongiorno e la principessa Marina Ricolfi Doria di Savoia. Nel 2003 è sul set della miniserie Cinecittà, di Alberto Manni e 3 anni dopo è nel film tv Domani è un’altra truffa, per la regia di Pier Francesco Pingitore.

Il reality La fattoria e le ultime commedie

Sempre nel 2006, è uno dei concorrenti del reality La fattoria, ma lo abbandona dopo poco tempo a causa di disturbi legato all’asma. Lo rivedremo al cinema nel 2015, nel film Effetti indesiderati, di Claudio Insegno poi in Mò Vi Mento – Lira di Achille (2018), di Stefania Capobianco e Francesco Gagliardi e in televisione nella serie The Generi (2018), di Maccio Capatonda. Nel 2019, è stato il protagonista del corto Vivi la vita, diretto da Valerio Manisi e Giovanni Siliberto.

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