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Caso Brizzi, parla Neri Parenti: “Quelle signorine che denunciano non le vorrei nei miei film”

Le parole di Neri Parenti dopo il servizio de “Le Iene”: “Sinceramente non capisco perché lo facciano e io una di quelle signorine non le prenderei mai per fare un film”.
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Neri Parenti è stato contattato da Jean Paul Bellotto e Massimo Giannini nell'ambito di "Circo Massimo", la trasmissione radiofonica di Radio Capital per un commento su quanto sta accadendo nel mondo del cinema italiano. Dopo il servizio de "Le Iene" che ha mostrato le accuse di una decina di attrici a volto coperto nei confronti di Fausto Brizzi, arriva un nuovo commento di Neri Parenti che già si era espresso a sostegno dell'amico e collega.

Le parole di Neri Parenti

"Come si spiegano che dieci persone accusano un regista, anche in maniera anonima?" chiede Jean Paul Bellotto e la risposta del regista di numerose commedie e grandi successi commerciali è stata questa:

Questo non me lo spiego, anche perché sul discorso di cercare notorietà, se fai l'intervista a volto coperto non porta notorietà e non è neanche utile per fare carriera. Sinceramente non capisco perché lo facciano e io una di quelle signorine non le prenderei mai per fare un film, per dire.

Il racconto delle presunte molestie

"Aveva gli occhi da pazzo". Questa è la frase che più è rimasta impressa tra tutte le testimonianze mostrate nel servizio de "Le Iene" di ieri sera. La trasmissione ha svelato il nome del regista che avrebbe molestato le attrici, confermando il nome che circolava da giorni tra social network e giornali. Al termine del servizio, Nicola Savino ha precisato che ci sarebbero altri nomi e che le testimonianze sentite erano solo il 40%. Il restante 60% ha fatto nomi diversi sempre del mondo del cinema e di altri addetti ai lavori.

Lo stop di Fausto Brizzi alle attività

Fausto Brizzi ha sospeso ogni attività e in seguito ha annunciato querela attraverso una lettera pubblicata dal suo avvocato. La prima reazione è stata di Asia Argento, l'attrice diventata un simbolo del movimento "No Shame Fist" a tutela delle donne vittima di molestie, che su Twitter ha provocato il regista: "Si, querelaci tutte". 

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