50 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Primo film sul coronavirus: ragazza cinese, forse infetta, resta bloccata in ascensore con 7 persone

Molte volte in queste settimane di angoscia nell’affrontare l’emergenza coronavirus abbiamo avuto la sensazione di vivere in un mondo surreale, come in un film, e c’è chi invece di immaginarlo ha deciso di realizzarlo. Il regista iraniano Mostafa Keshvari firma il primo film sul Covid-19, dal titolo “Corona”, che racconta le prime fasi dell’epidemia nella forma di un thriller psicologico ambientato in un’ascensore. Il lungometraggio, girato in pochi giorni a febbraio, verrà presto diffuso in streaming.
A cura di Ilaria Costabile
50 CONDIVISIONI
Immagine

Le terribili difficoltà che il mondo intero sta affrontando da diverse settimane, in seguito all'emergenza coronavirus, hanno portato a delle inevitabili conseguenze anche sul mondo del cinema fermando le riprese, chiudendo le sale cinematografiche e rimandando il tutto a data da destinarsi. L'unica cosa a non fermarsi è l'immaginazione, ma soprattutto il desiderio di raccontare un periodo così surreale, al punto da pensare più volte di trovarci all'interno di un film. Ed ecco, quindi, che arriva il primo film che parla del Covid-19, si chiama "Corona" ed è stato ideato dal regista iraniano Mostafa Keshvari.

La locandina del film iraniano Corona
La locandina del film iraniano Corona

La trama del film Corona

Come l'autore del film racconta al New York Times, la pellicola descrive le fasi iniziali dell'epidemia, quando ancora il virus era diffuso soltanto in Cina, disegnando perfettamente la trama di un thriller psicologico ambientato in un'ascensore dove una ragazza cinese (Traei Tsai), che potrebbe essere infetta, resta intrappolata insieme ad altre sette persone. La situazione inaspettata e costrittiva metterà a dura prova la resistenza di ognuno dei personaggi, facendo emergere il lato oscuro della personalità di ognuno di loro nella condizione di dover affrontare la paura come dichiara il regista, a cui l'idea è venuta vedendo le discriminazioni a cui erano soggetti i cinesi, subito dopo la scoperta del virus: "Parla di paura, è uno studio sulla società, le persone e le scelte morali" e aggiunge in un'intervista rilasciata alla testata Hollywood Reporter:

Il Covid-19 è stato denominato all'inizio ‘virus cinese' Ma ora colpisce tutti, non esiste un problema razziale. Ora la razza umana deve unirsi per sconfiggerlo. Il virus non discrimina, perché dovremmo farlo noi?. Pensavamo sarebbe passata in fretta. Nessuno avrebbe potuto immaginare tutto questo.

Gli altri personaggi

Il film, che è stato girato in pochi giorni a febbraio prima dello scoppiare della pandemia, con una troupe di 25 persone, verrà diffuso in streaming. Nel cast, oltre la ragazza cinese, gli altri interpreti sono un addetto alle riparazioni (Emy Aneke), l'unico che sembra riuscire a controllare la paura del contagio; una ragazza giovanissima (Zarina Sterling); un suprematista bianco (che ha tatuata una piccola svastica sulla fronte) in sedia a rotelle (Richard Lett) ; il proprietario del palazzo (Josh Blacker); una donna in dolce attesa (Andrea Stefancikova) e un inquilino indebitato (Andy Canete).

50 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views