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Cose dell’altro mondo, il nuovo film di Francesco Patierno, accusato di razzismo e diffamazione dai Veneti

La nuova pellicola del regista napoletano uscirà il 3 settembre, ma già imperversano le polemiche per il modo in cui sono trattate le tematiche principali quali il razzismo, l’immigrazione e l’integrazione.
A cura di Ciro Brandi
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La nuova pellicola del regista napoletano – all’attivo “Pater Familias” (2002), “Il mattino ha l’oro in bocca” (2007) e “Donne assassine” (2008) – uscirà il 3 settembre, ma già imperversano le polemiche.

Cose dell’altro mondo”, questo il titolo, vede come protagonisti Valerio Mastandrea, Diego Abatantuono e Valentina Lodovini, rispettivamente chiamati ad interpretare un imprenditore del Nord, un poliziotto romano e una maestra elementare. La storia è ambientata a Bassano del Grappa, nel Nord Est, zona con alto tasso di lavoratori immigrati tutti in regola. Qui un imprenditore di una tv locale si diverte a mettere in scena ogni giorno delle gag e scenette razziste, con toni molto pesanti, invitando più volte gli extracomunitari che lavorano con lui a lasciare il paese. E un bel giorno questi se ne vanno sul serio, lasciando le loro case, il loro lavoro e l’imprudente imprenditore a bocca aperta.

Lo spirito del film è questo, politicamente (e volutamente) scorretto, umorismo nero che si tende più volte a giustificare come pura boutade, anche se talvolta si può esagerare o spingersi un tantino più in là. Le tematiche del razzismo e dell’immigrazione nel nostro paese sono sempre tasti piuttosto dolenti, ma, sinceramente, dal trailer apparso in rete, il film di Patierno non sembra avere connotazioni negative nei confronti dei lavoratori immigrati, anzi. Dipende, ovviamente, dai punti di vista, ma l’intento del regista sembra quello di far parlare il loro mondo, mettere in scena la loro vita quotidiana al lavoro, il fatto di essere ormai indispensabili, il tutto visto in chiave comica (o tragicomica), quasi a voler sdrammatizzare la loro condizione.

E invece no, i veneti non sono stati a guardare e hanno boicottato il film, accusandolo di diffamazione e razzismo. Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso, ha negato addirittura i permessi alla casa di produzione Rodeo Drive per girare nella sua città. Il fatto ha del clamoroso, poiché adesso non si sa se la protesta si trasferirà in Laguna, dato che la pellicola potrebbe essere presentata in anteprima al prossimo Festival di Venezia nella sezione Controcampo. Dal canto suo, Patierno ha semplicemente dichiarato che  se ci sono “nervi scoperti”, di certo non è colpa sua. Una cosa invece è più che certa: queste polemiche non faranno altro che spianare la strada al successo della pellicola.

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