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Curiosità “Ammore e Malavita”: Serena Rossi si è ispirata a sua mamma per il ruolo di Fatima

Nel 2017 usciva nelle sale il pluripremiato musical dei Manetti Bros. ambientato a Napoli con un cast d’eccezione che conta la presenza di Giampaolo Morello, Serena Rossi, Carlo Buccirosso e Claudia Gerini. Una storia d’amore, sogni infranti e ritrovati e delinquenza caciarona tra musica, azione e pallottole. Critica e pubblico lo hanno amato alla follia, ma ci sono ancora 5 curiosità che dovete sapere.
A cura di Ciro Brandi
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Nel 2017 usciva nelle sale “Ammore e Malavita”, successo assoluto dei geniali Manetti Bros. con un cast di attori bravissimi. I fratelli romani ci portano a Napoli dove vive Ciro (Giampaolo Morelli), un temuto killer che, insieme a Rosario (Raiz), è una delle due “tigri” al servizio di don Vincenzo (Carlo Buccirosso), "o' re do pesce", e della sua astuta moglie, donna Maria (Claudia Gerini). Fatima (Serena Rossi) è una sognatrice, una giovane infermiera. Una notte Fatima si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato. A Ciro viene dato l’incarico di sbarazzarsi di quella ragazza che ha visto troppo. Ma le cose non vanno come previsto. I due si trovano faccia a faccia, si riconoscono e riscoprono l’amore mai dimenticato della loro adolescenza. Per Ciro c'è una sola soluzione: tradire don Vincenzo e donna Maria e uccidere chi li vuole uccidere. Inizia così una lotta senza quartiere tra musica e azione, amore e pallottole.

Nel cast ci sono anche Raiz, Franco Ricciardi, Antonio Buonomo, Giovanni Esposito, Ivan Granatino, Rosalia Porcaro e Patrizio Rispo. Le canzoni della colonna sonora sono di Nelson. Il film ha conquistato decine di premi e, nelle prime tre settimane di programmazione, ha incassato quasi 1.5 milioni di euro, ma ci sono ancora 5 curiosità che dovete sapere.

1. Claudia Gerini e le lezioni di napoletano da Carlo Buccirosso

Claudia Gerini, nel film nei panni di una straordinaria e divertentissima Donna Maria, ha rivelato che il suo dialogue coach per il napoletano è stato un maestro d’eccezione: Carlo Buccirosso, nel film Don Vincenzo Strozzalone. Il grande attore napoletano le ha insegnato a pronunciare alla perfezione i suoni e le vocali per farla risultare il più credibile possibile.

2. La coreografia dei morti sugli scogli omaggio a "Thriller"

I Manetti hanno dichiarato che, tra i tanti omaggi contenuti nel film, la coreografia dei morti ammazzati sulla scogliera è un chiaro tributo al celeberrimo video di “Thriller”, di Michael Jackson. Le coreografie sono state realizzate (tutte) da Luca Tommassini.

3. "Grease" e non "La La Land" come fonte d'ispirazione

I registi hanno dichiarato che per la loro pellicola non si sono assolutamente ispirati a “La La Land”, pluripremiato film d’apertura del Festival di Venezia del 2016. I Manetti hanno presentato “Ammore e Malavita” al Lido nel 2017 ma avevano girato il film prima di vedere il musical di Damien Chazelle. La fonte principale d’ispirazione, invece, è stata “Grease”, che per loro rappresenta l’equilibrio perfetto tra parole e musiche.

4. Serena Rossi si è ispirata a sua mamma per il ruolo di Fatima

Per interpretare al meglio il personaggio di Fatima, Serena Rossi si è ispirata a sua madre, che faceva la cantante ed è una donna candida, innamorata dell’amore ma allo stesso tempo decisa quando c’è bisogno di esserlo.

5. I maggiori premi vinti

Tra i tantissimi premi vinti, “Ammore e Malavita” è riuscito a portare a casa 5 David di Donatello – Miglior film, Migliore attrice non protagonista (a Claudia Gerini), Migliori costumi, Miglior musicista (a Pivio e Aldo De Scalzi) e Miglio canzone originale (“Bang Bag”) e 5 Ciak d’oro – Miglior regista, Migliore attrice non protagonista, Miglio colonna sonora, Miglior canzone originale e Ciak d’oro Colpo di fulmine al femminile a Serena Rossi. Al Festival di Venezia, invece, ha vinto il Premio Pasinetti al Miglior film, ai Migliori attori per il cast; la Menzione speciale al Premio Soundtrack Stars per le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi e il Premio La Pellicola d'Oro per il migliore direttore di una produzione italiana in concorso a Daniele Spinozzi

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