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Curiosità “La pazza gioia”: Virzì fu ispirato da “Qualcuno volò sul nido del cuculo”

Virzì, nel 2016, fece l’en plein di premi con questo film che ha come protagoniste assolute Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, nei panni di due donne affette da disturbi mentali, che il destino farà incontrare per fargli vivere una fantastica avventura on the road. Il successo è stato clamoroso, ma ci sono ancora 5 curiosità che non sapevate.
A cura di Ciro Brandi
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Il toscano Paolo Virzì, nel 2016, ha fatto l’en plein di premi con la pellicola “La pazza gioia”, interpretata Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, rispettivamente nei panni di Beatrice Morandini Valdirana, una chiacchierona istrionica, sedicente contessa, a suo dire, in intimità coi potenti della Terra e Donatella Morelli, giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Sono tutte e due ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, entrambi classificate come socialmente pericolose. Il film racconta la loro imprevedibile amicizia, che porterà ad una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un po’ di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani. Il successo è stato incredibile ma ci sono ancora 5 curiosità che dovete sapere.

1. L’idea del film nata osservando la Ramazzotti nel fango e nella neve

Virzì ha dichiarato che l’idea del film è nata mentre era sul set de “Il capitale umano”, altro suo immenso successo, e sua moglie Micaela Ramazzotti è venuta a trovarlo sul set – mentre era incinta della loro secondogenita – in occasione del suo compleanno. L’attrice camminava insicura perché a terra c’erano fango e neve, tenendo per mano Valeria Bruni Tedeschi, con un mix di paura e fiducia. Ciò fece esplodere in lui la scintilla di girare quel film sulla complicità, l’amicizia e la follia tra donne.

2. “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e “Un tram che si chiama desiderio”, cult ispiratori

Il regista ha affermato che, per scrivere (con Francesca Archibugi) e girare “La pazza gioia” si è lasciato ispirare da grandi cult come “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, di Milos Forman e da “Un tram che si chiama desiderio”, pièce di Tennessee Williams da cui è stato, poi, tratto il film di Elia Kazan.

3. Villa Biondi non è a Pistoia ma a Roma

Villa Biondi, la comunità terapeutica che nel film si trova vicino Pistoia, in realtà è una villa di proprietà del politico Roberto Mezzaroma,  che si trova sulla Via Tiberina (Roma) e i murales sono stati creati apposta per la pellicola.

4. Le pazienti del Dipartimento di Salute Mentale attrici per Virzì

Il regista e le due attrici protagoniste hanno incontrato realmente  alcune delle pazienti del Dipartimento di Salute Mentale di Pistoia, diretto da Vito D’Anza, e molte di loro compaiono anche nel film.

5. La valanga di premi

Il film ha vinto una valanga di premi, tra cui 5 David di Donatello, 5 Nastri d’Argento, 1 Globo d’oro e 3 Ciak d’Oro

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